Licata, nuova intimidazione a Cambiano: “Ognuno faccia la sua parte”

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Licata, dopo il nuovo incendio contro una casa del padre del sindaco Angelo Cambiano, parla ancora il primo cittadino: “Ognuno faccia la sua parte”. il vicepresidente della Commissione regionale antimafia, Margherita La Rocca Ruvolo: “Cambiano è un uomo onesto e coraggioso e non va lasciato solo”.

“Dobbiamo registrare queste nuove minacce che colpiscono la mia famiglia e me. Siamo stanchi, la mia comunità non merita quanto sta accadendo. Vogliamo credere che le istituzioni rispetteranno i loro impegni per Licata”, dice il sindaco antiabusivismo del grosso comune dell’Agrigentino, Angelo Cambiano, dopo il rogo che lunedì ha danneggiato un immobile di famiglia.

Un episodio letto come l’ennesima intimidazione al primo cittadino. A maggio un rogo ha distrutto la casa di campagna del padre del sindaco da allora sotto scorta. Per quell’incendio a metà ottobre sono state arrestate due persone e gli inquirenti hanno collegato le fiamme alle tensioni legate all’abbattimento degli edifici illegali. Recentemente ha accusato di essere stato lasciato solo, dicendosi pronto alle dimissioni. Poi sono arrivati gli impegni del governo nazionale e della Regione in direzione di un Patto per lo sviluppo di Licata.

“Non intendo utilizzare le dimissioni come un’arma – aggiunge Cambiano, insegnante di 35 anni, da venti giorni padre di un bimbo – e voglio ritenere che ognuno farà la sua parte”.

“Non è un coraggio speciale quello del sindaco di Licata, Angelo Cambiano, ma è quel coraggio che nasce negli uomini onesti che decidono di impegnarsi in politica, nell’amministrazione della propria città, con lo spirito di chi lavora per il rispetto delle regole e della legalità. E Cambiano è per questo un uomo coraggioso, che non va lasciato solo: lui e la sua famiglia”. Lo dice, in una nota, il vicepresidente della Commissione regionale antimafia, Margherita La Rocca Ruvolo. “Adesso, da sindaco anche io – prosegue la parlamentare regionale Udc – sto comprendendo sul campo quanto sia sempre più difficile per i primi cittadini amministrare spesso in città e comprensori complessi. Sono uomini con sempre più responsabilità e meno poteri, in prima linea, verso i quali le istituzioni devono mostrare la più stretta vicinanza e fare di tutto per restituire poteri e la serenità necessaria per amministrare i comuni siciliani”.