Movimento 5 Stelle: firme false, via dal gruppo all’Ars Samantha Busalacchi. La prima a pagarne le spese per la storia delle firme ricopiate e dunque false svelata dai diversi servizi da Le iene è Samantha Busalacchi, collaboratrice storica del gruppo all’Ars e indagata nell’inchiesta della Procura di Palermo, che non fa più parte del gruppo parlamentare dei grillini all’Assemblea regionale siciliana. La collaborazione è stata interrotta mercoledì mattina.
Busalacchi faceva parte del gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle in qualità di collaboratrice del deputato regionale Giorgio Ciaccio, anche lui indagato nell’inchiesta. Il parlamentare si è auto-sospeso nei giorni scorsi dal Movimento 5 Stelle rispondendo così all’invito lanciato dal blog di Grillo a chi dovesse ricevere avvisi di garanzia a sospendersi per tutelare il M5s.
Busalacchi è un’attivista della prima ora del meet-up di Palermo, vicina al deputato Riccardo Nuti. Proprio la donna fu accusata, assieme alla deputata Claudia Mannino, anche lei indagata, dall’attivista Vincenzo Pintagro di avere partecipato quattro anni fa alla ricopiatura delle firme a sostegno dei candidati alle comunali di allora.
Samantha Busalacchi ha presentato la propria candidatura alle “comunarie”, non ancora celebrate, per la scelta dei candidati alle comunali di Palermo della primavera prossima: di lei si parlava come possibile candidata dei 5 stelle a sindaco.
C’e’ anche l’avvocato Francesco Menallo, una sorta di consigliere giuridico del movimento, tra i dieci indagati nell’inchiesta sulle firme false nelle liste M5s alle comunali del 2012 di Palermo. Gli avvisi di garanzia firmati dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal sostituto Claudia Ferrari, sono stati inviati oggi. Contestata la violazione del testo unico 570 del 1960 che punisce non solo chi falsifica materialmente gli atti, ma anche chi fa un uso consapevole dei falsi. Ora si attendono gli interrogatori che dovrebbero iniziare e concludersi questo fine settimana per i destinatari degli avvisi a comparire, alcuni dei quali avrebbero già concordato quando essere sentiti.
Gli indagati sono i deputati regionali Claudia La Rocca, Giorgio Ciaccio, i deputati nazionali Claudia Mannino e Riccardo Nuti; e poi Stefano Paradiso, Samantha Busalacchi, Giuseppe Ippolito, il cancelliere del Tribunale Giovanni Scarpello, l’avvocato Menallo e un attivista grillino. Secondo quanto si apprende gli interrogatori sono stati fissati per la fine di questa settimana. (Ansa/Agi)