Agrigento: beni per 400 mila euro sono stati sequestrati dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza al boss di Sambuca di Sicilia Leo Sutera, 66 anni, già condannato per mafia, e alla sua famiglia. Eseguito il decreto emesso dalla Sezione misure di prevenzione, dopo una serie di accertamenti bancari e patrimoniali, nei confronti del boss Sutera arrestato nell’ambito dell’operazione “Nuova Cupola”.
I beni finiti ai sigilli sono un villino situato sulle alture di Sambuca di Sicilia, vari appezzamenti di terreno, quote societarie di un esercizio commerciale di Sciacca, cavalli gestiti in un maneggio di Sambuca di Sicilia, e somme presenti in bancari riconducibili a Sutera ed ai propri familiari. Il valore complessivo dei beni mobili ed immobili sequestrati è di oltre 400.000 euro.
Il quadro economico-patrimoniale di Sutera, indicato dagli investigatori come ”reggente” di Cosa Nostra nella provincia di Agrigento, pur non apparendo palesemente connotato da aspetti sperequativi tra risorse ed impieghi, è stato analizzato a fondo dai finanzieri, in considerazione dello spessore criminale di assoluto rilievo di Sutera.
Gli investigatori hanno analizzato per mesi il patrimonio accertando una situazione non pienamente conferente con le fonti di reddito “ufficiali” della famiglia di Sutera, da qui è scaturito il provvedimento di sequestro e di contestuale immissione in possesso da parte dell’amministratore giudiziario.
Sutera, secondo gli investigatori, è esponente di spicco di lungo corso di ‘Cosa Nostra, come emerso a più riprese dagli esiti anche processuali di numerose inchieste che lo hanno coinvolto già dagli anni ’80, connotando il suo profilo come uno – anche attualmente – tra i più significativi non soltanto ad Agrigento, ma con influenze anche nel palermitano.
“Fu infatti Sutera, secondo le risultanze processualmente accertate, a costituire il trait-d’union prima quale capo del mandamento di Sambuca e poi quale reggente della provincia di Agrigento con il vero e proprio vertice dell’associazione mafiosa, in ciò favorito sia dalla posizione geografica di Sambuca e della valle del Belice che dalle proprie capacità organizzative e di mediazione unanimemente riconosciute dagli stessi rappresentanti apicali di ”cosa nostra” succedutisi negli ultimi anni”, dicono i finanzieri.
L’udienza per la discussione della proposta di applicazione della misura di prevenzione è fissata per il prossimo 18 gennaio. L’applicazione della misura di prevenzione nei confronti di Leo Sutera segue quella più recentemente eseguita dagli stessi finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria nei confronti di Antonino Gagliano di Siculiana, “in ciò consolidando l’azione di contrasto economico alla criminalità organizzata di stampo mafioso nel territorio di Agrigento svolta dal reparto”.