Firme false dei Cinquestelle, Nuti accusa: “Vicenda pilotata da Forello”

0
55
firme false dei cinquestelle Riccardo Nuti l'ispiratore

Firme false dei Cinquestelle, per Riccardo Nuti l’indagine è frutto di un complotto e insieme ad altri parlamentari presenta un esposto in Procura. Sarebbe stato l’avvocato Ugo Forello, già promotore di Addiopizzo e candidato alle “comunarie” del M5S, il motore della vicenda che ha investito i grillini palermitani.

E per dare sostanza al teorema, Nuti ha allegato al suo esposto un sms in fotocopia. “Ciao Frank, mi spiace per la notizia che è uscita ieri e che ti ha tirato in ballo in questa grottesca e ridicola vicenda. Sono convinto che sei estraneo ai fatti contestati. Tuttavia, l’attacco a cui siamo esposti sta minando la credibilità del gruppo di Palermo”.

Il messaggio è del 15 ottobre quando l’avvocato Forello scrive all’attivista Francesco Lupo, fratello della deputata Loredana Lupo. Lo scandalo per le firme false dei Cinquestelle è già scoppiato e il legale, tenta di convincere attivisti e deputati di fare chiarezza sulla vicenda. E’ proprio questo sms allegato nell’esposto di Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, a rappresentare, secondo questi ultimi, la “prova regina” del complotto.

Secondo i deputati coinvolti nell’inchiesta, Forello avrebbe convinto la deputata Claudia La Rocca ad autoaccusarsi e a presentarsi dal procuratore aggiunto Dino Petralia. Anche il magistrato finisce nel mirino dei grillini, perché nel messaggio Forello parla dei suoi “buoni rapporti” con il magistrato che coordina l’indagine. Ed eccolo, il passaggio che secondo i deputati indagati indicherebbe che l’inchiesta sarebbe pilotata: “E’ certo che qualcuno abbia commesso degli illeciti ed è altrettanto certo che qualcun altro sapeva da tempo e ha taciuto. Ieri ho incontrato il Procuratore aggiunto che si occuperà delle indagini. E’ una persona che conosco molto bene e con cui collaboro per diverse situazioni delicate – scrive – E’ un buon magistrato che svolgerà le indagini con scrupolo e attenzione”.

Forello, che oggi preferisce restare in silenzio, chiede a Lupo di rappresentare “a tutti gli interessati, diretti e indiretti, all‘affaire delle firme che sono disponibile ad accompagnarli in Procura dai pm. Ritengo, infatti, che in questa situazione sia molto importante presentarsi spontaneamente davanti all’autorità giudiziaria per rendere sommarie informazioni testimoniali, piuttosto che aspettare che qualcuno ti chiami. Bisogna dimostrare – sollecita Forello – di volere contribuire alle indagini con un atteggiamento attivo piuttosto che passivo. Infine, sconsiglio a te, e a tutti gli altri di esporre formale atto di querela per una serie di ragionamenti giuridici che non posso sintetizzare qui”.

E conclude: “Tengo a precisarti che la mia disponibilità di fare da ponte-tramite con la  Procura non ha nulla a che vedere con la mia professione di avvocato, ma è connessa solo al fatto che chi segue le indagini è persona che mi rispetta e stima”.

Secondo i dirigenti vicini a Nuti questo lungo sms sarebbe la prova della macchinazione di Forello nei confronti dei parlamentari coinvolti nell’inchiesta. Gli stessi parlamentari che, interrogati dai pm, hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.