E’ scattata all’alba di oggi l’operazione “Ermes 2” condotta dalla squadra mobile di Trapani. Gli agenti della polizia di Stato ha eseguito undici arresti e diversi sequestri. Gli investigatori, coordinati dalla Dda di Palermo, sono convinti che Matteo Messina Denaro, il boss mafioso latitante da quasi 30 anni, attraverso le imprese sequestrate, era in grado di condizionare gli appalti nella zona del Trapanese.
Sotto la lente di ingrandimento i lavori per la realizzazione del parco eolico di Mazara del Vallo e dei lavori di ristrutturazione dell’ospedale. Fra gli undici arrestati del blitz ci sono anche Carlo e Giuseppe Loretta, due insospettabili che, in rappresentanza della famiglia di Mazara del Vallo, si erano aggiudicati parte dei lavori del parco eolico.
Settanta gli uomini della polizia di Trapani, di Palermo, di Mazara del Vallo e di Castelvetrano impegnati nell’operazione. L’indagine ha confermato “i saldi contatti tra il clan mafioso di Mazara del Vallo, retto da Vito Gondola, e quello di Castelvetrano e ha svelato gli accordi per spartirsi gli appalti sotto le direttive del latitante Messina Denaroo – dicono gli inquirenti – al quale Gondola si rivolgeva per dirimere le varie controversie insorte. Le imprese sequestrate erano direttamente controllate dalle famiglie mafiose attraverso prestanome”.
I particolari dell’operazione “Ermes 2” saranno illustrati oggi alle ore 11, nel corso di una conferenza stampa.