Crocetta attacca i Grillini: “Se fossero al governo, si dovrebbero dimettere ogni giorno”

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Rosario Crocetta
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Non passa un giorno che Cancelleri  non chieda le dimissioni di qualcuno. E’ il suo modello di governo. Lui risolve i problemi così. Non fa una proposta, non dice come affrontare le questioni, ma conosce un solo sostantivo, “dimissioni” degli altri, naturalmente, perché quando la richiesta di approfondimento del bilancio riguardo’, nel  2016, il comune di Roma, l’affermazione Grillina non fu “la Raggi, si dimetta” bensì “er sinnaco nun se tocca”.

Noi, invece, secondo la teologia Grillina ci dovremmo dimettere poiché ci hanno chiesto di chiarire, entro 10 giorni,  alcune perplessità sul consuntivo 2016. La Casaleggio SpA  funziona con la doppia morale. Adesso chiedono, ad esempio – e penso giustamente – l’annullamento delle elezioni comunali di Niscemi. Quando però, un paio di anni orsono, dissi al movimento No muos, di stare attenti,  a Niscemi, a  contatti locali che potevano essere  più interessati agli affari del Muos, piuttosto che alla tutela dell’ambiente e mi riferivo proprio alla possibili infiltrazioni mafiose in città, incluse quelle nell’amministrazione comunale niscemese, apriti cielo: “Crocetta si dimetta – invocava la Casaleggio SpA”.

Ovviamente non volevo offendere i ragazzi e le ragazze Nomuos, volevo dire: “ragazzi, protestate, ma senza amministrazione Comunale”.  Oggi, per Niscemi, si invoca uno scioglimento che io chiesi nel giugno 2012, in un pubblico comizio a Niscemi, quando feci  nomi e cognomi, gli stessi degli avvisi di garanzia di questi giorni. Naturalmente ero un visionario che vedeva Mafia ovunque. Io, però,  non sono tornato, per cinque anni, a Niscemi, non perché non volevo confrontarmi con le mamme Nomuos, come gridavano contro di me, ma per non avere contatti con un’amministrazione sospettata di essere gestita dal boss di Niscemi Giugno. Io ho sempre ragione dopo – vedi anche quando denunciai le infiltrazioni mafiose di Castelvetrano – e ciò mi tranquillizza, poiché sono convinto che il 19 luglio quando la Corte dei Conti avrà  letto le nostre osservazioni, non potrà non ratificare la parifica”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.