I carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo hanno sequestrato beni per un valore complessivo di circa due milioni di euro a Nicolò Ferrara, detto “Mazze'”, di 63 anni. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Dino Petralia e dal sostituto Gaetano Guardi’, hanno permesso di accertare che l’uomo e la sua famiglia, “benché formalmente privi di qualsivoglia capacita’ economica e reddituale – scrivono i militari dell’Arma -, fossero proprietari di numerosi beni immobili e mobili registrati, derivanti dal reinvestimento delle somme illecitamente accumulate nel corso della carriera criminale”.
Per questo la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo ha disposto il sequestro di quattro ville a Carini, due delle quali con piscina, un appartamento a PALERMO e tre rapporti bancari. Le indagini patrimoniali sono state avviate nel maggio del 2009 quando Ferrara, ritenuto un esponente di spicco del mandamento mafioso di Palermo San Lorenzo, e’ stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Eos”.
Per gli inquirenti l’uomo era “l’interfaccia di Cosa Nostra nel quartiere dello Zen dove gestiva le estorsioni, i traffici di stupefacenti e l’occupazione abusiva degli immobili”. Per questi fatti Ferrara è stato condannato ad 8 anni di reclusione.