Operazione antimafia dei carabinieri di Palermo, colpito il mandamento di Bagheria: arrestati 15 esponenti di spicco di Cosa nostra per associazione di tipo mafioso ed estorsioni ai danni di imprenditori locali. In azione un centinaio di carabinieri del Comando provinciale, con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero del nono Nucleo di Palermo, per dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 15 persone accusate di associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Sono state accertate “una pluralità di condotte estorsive compiute da esponenti apicali del Mandamento mafioso di Bagheria ai danni di imprenditori locali i quali, operanti nel settore edile e nella fornitura di acqua minerale, sono stati costretti a consegnare ingenti somme di denaro a titolo di pizzo, ovvero ad assumere soggetti contigui all’organizzazione mafiosa”, spiegano gli investigatori.
Tra gli arrestati figura Giuseppe ‘Pino’ Scaduto, già arrestato nel 2008 nell’ambito dell’operazione Perseo, quando – al vertice del Mandamento mafioso di Bagheria – “emergeva per il ruolo di promotore nella ricostruzione della Commissione Provinciale di Cosa Nostra e, dallo scorso aprile, tornato in libertà dopo un lungo periodo di detenzione”. Il provvedimento è stato notificato in carcere a Giacinto Di Salvo, “altro esponente di spicco della consorteria mafiosa, già a capo del Mandamento mafioso di Bagheria dal 2011 fino al maggio 2013, quando venne arrestato nell’ambito dell’indagine denominata Argo”.
Le indagini avevano permesso di ricostruire l’ascesa del predetto da capo famiglia a quello di reggente e cassiere del Mandamento di Bagheria. Nel medesimo contesto, è stato arrestato Giovanni Trapani, ritenuto fino al 2010 a capo della famiglia mafiosa di Ficarazzi, destinatario di misura cautelare nell’ambito dell’operazione denominata Iron men.
Colpiti dal provvedimento anche i vertici storici della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, come Franco Lombardo, ritenuto a capo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia tra il 2011 e l’ottobre 2012 e, per breve periodo, reggente del mandamento di Bagheria, nonché Michele Modica, a capo della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia fino al giugno 2014, allorquando venne arrestato nell’ambito dell’indagine “Reset”. Per alcuni degli indagati, già detenuti, il provvedimento e’ stato notificato presso le case circondariali di Palermo, Tolmezzo (Udine) e Prato.