Mafia, beni confiscati: al via a Caltanissetta il processo Saguto su “sistema”

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Silvana Saguto

Ha preso il via oggi, davanti al tribunale di Caltanissetta, il processo sui presunti illeciti nella gestione dei beni confiscati alla mafia nella ex sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo.

A capo di un “sistema” che avrebbe distribuito soldi, favori e regali ci sarebbe stata l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto. Rinviata a giudizio e sospesa, quando lo scandalo e’ scoppiato, tre anni fa, è sotto processo con gli uomini del suo “cerchio magico”: amministratori giudiziari, professionisti, altri magistrati, parenti stretti.

Gli imputati si ritrovano in aula a rispondere, a vario titolo, di un’ottantina di capi di imputazione e di reati che vanno dalla corruzione al falso, dall’abuso d’ufficio alla truffa aggravata. Oltre alle parti civili costituite in udienza preliminare – tra cui la Presidenza del Consiglio dei ministri e i Ministeri dell’Interno e della Giustizia, il Comune di Palermo e tutte le amministrazioni giudiziarie delle società destinatarie di provvedimenti della sezione all’epoca in cui era presieduta da Silvana Saguto – si sono costituite oggi in giudizio l’Università Kore di Enna e la Regione siciliana. Le costituzioni delle parti sono comunque ancora in corso.

Per l’accusa Saguto, che risponde di corruzione e abuso d’ufficio, avrebbe avuto una gestione illecita dei patrimoni di Cosa nostra fatta di assegnazioni di incarichi a un ristretto gruppo di fedelissimi da cui avrebbe in cambio ricevuto regali e favori. Tra questi spicca appunto la figura dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara destinatario di decine di incarichi come amministratore giudiziario che ha scelto il processo col rito immediato saltando l’udienza preliminare e la cui posizione, stralciata, dovrebbe essere riunita a quella degli altri imputati. (ANSA).