Palermo, clonavano buoni fruttiferi postali: 8 arresti e altri 8 indagati per una truffa da 3 mln di euro

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I carabinieri hanno eseguito a Palermo, Carini, Belmonte Mezzagno e Lentini (Siracusa) una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di otto indagati (di cui 3 in carcere, 4 agli arresti domiciliari tra i quali uno da ricercare e una di sospensione dall’attività di raccolta del risparmio postale per dodici mesi).

Le accuse sono: associazione per delinquere allo scopo di commettere più delitti contro il patrimonio procurandosi un ingiusto profitto ai danni di Poste Italiane. Gli stessi sono indagati, in stato di libertà, anche per truffa aggravata e continuata con un profitto finora accertato di circa tre milioni di euro. Ad altre otto persone sottoposte ad indagini è stata notificata una informazione di garanzia.

Le indagini hanno fatto emergere un fenomeno truffaldino diffuso in tutto il territorio nazionale, a partire dal 2010 fino al mese di luglio 2017, consistente nella clonazione e successiva liquidazione di Buoni Fruttiferi Postali (BFP), con la complicità di dipendenti infedeli di Poste Italiane.

I primi indizi sono emersi nel corso delle indagini per una serie di truffe ai danni dell’Inps (indagine “Carambola” avviata nel 2012 e conclusasi nel 2014 con l’esecuzione 12 misure cautelari), in cui erano coinvolti due degli arrestati, già condannati in primo grado.

Attraverso la paziente e discreta attività di osservazione, controllo e pedinamento nonché con l’attento esame di tabulati di traffico telefonico e delle localizzazioni GPS di decine di schede telefoniche fittiziamente intestate, si è potuto procedere alle intercettazioni delle comunicazioni ra gli indagati, il cui linguaggio criptico e’ stato decodificato.

Si è così accertato che il sodalizio criminale operava secondo il seguente schema: reperiva i moduli dei buoni postali in bianco ovvero elaborava modelli da adattare; reperiva i dati relativi a buoni effettivamente emessi in favore di ignari risparmiatori da Poste Italiane; confezionava il titolo (fraudolento) con inserimento di quei dati; presentava quest’ultimo per il rimborso, utilizzando “teste di legno” che si sostituivano all’effettivo titolare munite di documenti falsi; otteneva la liquidazione del buono, mediante accredito su conto intestato allo stesso titolare effettivo ma gestito dal suo sostituto, per poi dirottare il profitto su altri conti oppure investendo in altri titoli di credito postale.

Le persone arrestate sono: Luigi Allotta, 38 anni; Filippo Alotta 36 anni, Gabriele Allotta, 31 anni, tutti da Belmonte Mezzagno. Ai domiciliari sono finiti: Adelfio de Luca, 44 anni di Lentini; Roberto Cellura, 51 anni Gianfranco Morena, 444 anni, entrambi di Palermo. Sospensione dall’attività di raccolta del risparmio postale per M.L.V. di 54 anni.