Gli agricoltori italiani vanno alla guerra del grano. Esplode la protesta del settore, con gli operatori che lasciano le campagne con i trattori per stringere d’assedio le principali città. La clamorosa manifestazione è organizzata in difesa del grano nazionale.
Le spighe sono sotto l’attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Non sol, secondo gli agricoltori ad essere a rischio desertificazione sono anche porzioni di territorio per quasi 2 milioni di ettari, il 15 per cento della superficie agricola nazionale, che si trovano peraltro soprattutto nelle aree più difficili del Paese.
L’appuntamento della Coldiretti per la mobilitazione nazionale più grande degli ultimi decenni a sostegno della coltura più diffusa in Italia è fissato per domani venerdì 29 luglio 2016 dalle 9 dalla Sicilia nel centro di Palermo, con partenza del corteo da piazza Castelnuovo per arrivare in Piazza Indipendenza. In Molise a Termoli in piazza Giovanni Paolo II, dalla Basilicata a Potenza in piazzale Vincenzo Verrastro fino alla Puglia a Bari sul lungomare Nazario Sauro dove sarà presente anche il Presidente nazionale Roberto Moncalvo.
Dal ritorno del baratto alla pagnotta “Doc” più grande del mondo ai grani più antichi recuperati dagli agricoltori, ora a rischio di estinzione, fino al Made in Italy sfregiato con kapeleti, spagheroni e macaroni scovati in tutti i continenti dove non vale la legge di purezza, ma nelle diverse città sono annunciate azioni eclatanti per far conoscere a Istituzioni e cittadini il valore del grano italiano per il futuro dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy quali la pasta e il pane.
Dossier Coldiretti su “La #guerradelgrano” con i costi delle speculazioni per gli agricoltori e i consumatori e le proposte concrete per salvare la coltivazione ed i rischi che corre l’Italia sul piano ambientale, economico e occupazionale.