“Il reddito di cittadinanza è una grande bufala ha avuto una partenza lenta e avrà uno sviluppo ancora più drammatico e lento. E’ una grande bufala sui numeri. Gli italiani rischiano di rendersene conto troppo tardi, cioè dopo che avranno votato per le elezioni Europee. Basti ricordare che erano partiti da sei milioni di tessere stampate, quindi di presunti percettori, e adesso parlano di un milione e duecentomila persone”. Lo ha detto la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, a Palermo, per presentare la formazione del gruppo al comune rispondendo ai cronisti sull’avvio ieri, come primo giorno, delle domande del reddito di cittadinanza.
“Ci sono secondo me 10 milioni di italiani – ha detto Meloni – che ritengono di poter prendere il reddito di cittadinanza e che si accorgeranno troppo tardi che questi soldi non arriveranno. Il reddito di cittadinanza è sbagliato su un piano culturale perché non si può mettere sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può farlo. Lo Stato si deve occupare di assistere coloro che non possono lavorare, penso ai genitori che si devono occupare dei bambini piccoli, dei disabili, degli anziani ma per gli altri c’è bisogno del lavoro di cittadinanza”, ha sottolineato Giorgia Meloni.
“Servono infrastrutture di cittadinanza, altro che reddito di cittadinanza. L’obiettivo di questa misura è fare cassa facile, sfruttare la disperazione della gente è una cosa che la politica ha sempre fatto, non ci serviva il Governo del cambiamento per questo”, ha detto Meloni. “Di Maio dice: io ti do il reddito di cittadinanza per un anno e poi il lavoro lo devi accettare ovunque – ha aggiunto Meloni -. Significa che tra un anno a un siciliano che ha preso il reddito diranno che può andare a lavorare a Brescia. Ma se si trattava di andare a lavorare a Brescia i siciliani lo hanno già fatto. Noi speravano di avere un Governo che ci aiutasse a creare lavoro in Sicilia e le proposte che abbiamo fatto in questi mesi sul reddito di cittadinanza sono perché i nostri giovani, i nostri adulti possano trovare lavoro qui in Sicilia e non scappare al Nord”.
Meloni sul Tav e infrastrutture
“Lo comprendo che sulla Tav ci sia una crisi di Governo a dispetto di quello che dice quel “genio” del ministro delle infrastrutture, il tema è che la Tav non è un buco che va da Torino e Lione, ma è quel pezzetto di alta velocità che manca per collegare l’Italia a tutta la rete dell’intermodalità europea”. Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, rispondendo ai giornalisti sullo scontro all’interno dell’esecutivo nazionale sulla linea ad Alta Velocità Torino-Lione. “Se è vero che l’Unione Europea ha deciso di spostare entro il 2050 il 50% del commercio su alta velocità – ha aggiunto Meloni – se noi non costruiamo quel pezzetto che manca l’Italia resterà isolata da tutto il commercio europeo, significa finire come il Terzo Mondo. Noi italiani ci siamo inventati le grandi opere già 2000 anni fa costruivamo i ponti sul Reno, che sono ancora in piedi. Qui invece da decenni parliamo del Ponte sullo Stretto”.
“Il tema delle infrastrutture è fondamentale, guardiamo il caso di Termini Imerese dove a causa della mancanza di infrastrutture commerciali viviamo la situazione che stiamo vivendo in questi mesi e che si trascina da anni”, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, con riferimento crisi industriale che sta vivendo Termini Imerese, dopo la chiusura dello stabilimento Fiat. “Quello che veniva prodotto nella fabbrica di Termini Imerese – ha aggiunto Meloni – aveva difficoltà ad arrivare al luogo di destinazione, senza infrastrutture noi siamo spacciati e abbiamo solo cattedrali nel deserto”.
“Le infrastrutture – ha sottolineato Giorgia Meloni – sono la vera cittadinanza che dobbiamo portare in Sicilia e nel Mezzogiorno. Se non facciamo questo non risolveremo i problemi. Tant’è che la proposta di Fratelli d’Italia è di riequilibrare la spesa per infrastrutture fra Nord e Sud, oggi è 70% al Nord e 30% al Sud invece chiediamo che debba essere 50% al Nord e 50% al Sud. C’è un ritardo del Sud che deve essere colmato e senza il quale possiamo dare tutti i redditi di cittadinanza che vogliamo ma continueremo sempre ad avere lo stesso numero di disoccupati”, ha affermato Giorgia Meloni.
Meloni su Governo Conte
“Non sono veggente e non faccio previsioni. Penso che il Governo che abbiamo visto nelle ultime settimane avrà oggettivamente delle difficoltà ad andare avanti perché ormai discutono su qualsiasi cosa. Quando si è così in impasse il Governo rischia di non dare risposte”, ha detto la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, rispondendo ai giornalisti, a Palermo, su una eventuale crisi di Governo. “La scorsa settimana – ha continuato Meloni – abbiamo deciso noi la politica migratoria riuscendo far approvare no al “global compact” sulle migrazioni, dopo mesi di battaglia perché la maggioranza non sapeva come votare. L’opposizione ha definito la politica migratoria”.
“Stiamo lavorando per costruire alternativa a questo Governo – ha aggiunto Giorgia Meloni – . Lo scorso settembre ho lanciato un appello per allargare i confini di Fratelli d’Italia cercando di ridefinire questa metà campo del centrodestra con un secondo grande movimento distinto dalla Lega. Mi pare che la nostra crescita in Abruzzo e Sardegna dica che è possibile riuscirci. Se accadrà sarà chiaro a tutti che c’è un’alternativa ma non bisogna stare là a tifare contro il governo”. Un’alternativa secondo la Meloni è possibile: “L’alternativa include un centrodestra nuovo e non penso che vedremo in futuro il centrodestra a livello nazionale come lo abbiamo conosciuto in passato. Il centrodestra è ancora un segmento maggioritario tra gli italiani, che hanno detto che ci sono due partiti che crescono, la Lega e Fratelli d’Italia, c’è voglia di un nuovo centrodestra e su quello lavoriamo”.