L’Assemblea regionale siciliana affronta una tema caldo: l’acqua pubblica in Sicilia. A Sala d’Ercole s’inizia con la presentazione di una pregiudiziale sul disegno di legge, presentata dal deputato del Partito dei siciliani, Giovanni Greco.
Presente in aula anche il presidente Crocetta. Secondo Greco, intervenuto in aula, “alcuni punti del disegno di legge sono chiaramente incostituzionali” e “rischiano di essere impugnati dal Consiglio dei ministri”. Il disegno di legge è stato esitato nei giorni scorsi dai componenti della Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars.
I sindaci dei comuni che si sono battuti per l’acqua pubblica, associazioni, comitati e movimenti si sono dati appuntamento per un sit-in a Palermo in piazza del Parlamento, proprio per oggi, di fronte Palazzo dei Normanni sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, in difesa del ddl 455 che ha come caposaldo della normativa la gestione affidata ad enti di diritto pubblico.
“L’acqua che non può essere utilizzata per uso alimentare deve essere pagata al 50%: ho proposto un emendamento alla riforma sull’acqua pubblica, dobbiamo evitare che i cittadini oltre il danno abbiano la beffa”. Lo ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta a margine dei lavori dell’Ars.
“Non è accettabile – ha detto Crocetta – che si paghi acqua come se fosse potabile quando non lo è, c’è tanta gente che paga l’acqua a “prezzo pieno” e poi è costretta a comprare cassette di minerale perfino per cucinare”. Crocetta si è poi detto ottimista sull’obiettivo di approvare la riforma entro il 12 agosto, data di chiusura della sessione estiva dell’Assemblea regionale siciliana.
L’Assemblea regionale siciliana dopo la discussione ha bocciato a maggioranza la questione pregiudiziale sulla riforma dell’acqua proposta da Greco. Nel pomeriggio si farà la relazione, la chiusura della discussione generale in aula e da mercoledì inizierà il voto a Sala d’Ercole.