I Carabinieri del Nucleo Informativo del Comando Provinciale di Roma indagano sull’irruzione da parte di un gruppo di attivisti di estrema destra di Forza Nuova negli studi televisivi di via Tiburtina dove si registra la trasmissione Dimartedì de LA7, condotta da Giovanni Floris. I Carabinieri stanno identificando i membri del gruppo anche grazie alle immagini diffuse in rete.
“Esponenti di Forza nuova hanno tentato di bloccare la messa in onda di @diMartedi facendo irruzione in studio durante la puntata. Questo non è accettabile né tollerabile. E’ un pessimo segnale sul quale tutte le forze politiche democratiche devono fare i conti”. Con questo tweet il direttore de La7 Andrea Salerno dà notizia del blitz messo a segno da Forza Nuova dopo l’aggressione avvenuta nel pomeriggio di martedì a Palermo ai danni del dirigente provinciale del movimento Massimo Ursino.
“Blitz negli studi de #la7 di Forza Nuova Italia agli Italiani. Siamo tutti Massimo Ursino. Dopo il vile ed infame raid contro il nostro fratello e dirigente Massimo Ursino a Palermo ieri, verso le 23, una trentina di nostri militanti hanno occupato gli studi de La 7, da troppo tempo Tv-antifascista”. Lo scrive su facebook Roberto Fiore, leader di Forza Nuova.
“Perché un’altra azione contro i media? – aggiunge Roberto Fiore -. Perché dietro quelle mani balorde che hanno aggredito – tanti contro uno, come da tradizione partigiana – il nostro Massimo ci sono la banda Floris-Gnocchi, diffusori di odio, così come il Gruppo L’Espresso, campione di menzogne. I giornalisti, al pari di toghe militanti e sbirraglia, sempre solerti a reprimere i patrioti, sono, insieme ai nuovi partigiani, il braccio armato di Soros, Renzi e Boldrini. Ma se credono di fermarci, sguinzagliando i nipotini di chi 75 anni fa tradirono l’Italia e gli italiani, si sbagliano di grosso. Non faremo un passo indietro”.
“Continua forte e serrata la lotta di liberazione dall’antifascismo. In ogni quartiere, in ogni città. Oggi come ieri Partigiani infami. Siamo tutti Massimo Ursino. Italia agli italiani, Giuliano e Consuelo liberi”, conclude Roberto Fiore.