Alimena: confessa il padre che domenica ha ucciso il figlio per strangolamento

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Alimena: ha confessato Antonino Alù (a fianco nella foto), 61 anni, che domenica all’ora di pranzo, dopo averne passate di cotte e di crude, ha deciso di uccidere il figlio Giuseppe, 41 anni, che era ai domiciliari per spaccio di droga. Dopo un lungo interrogatorio, condotto dagli investigatori, alla fine ha ammesso di avere strangolato il figlio al termine di una lite furiosa. Antonino Alù, autista dello scuolabus, non tollerava più i modi del figlio Giuseppe che aggrediva le nipoti e rendeva a tutti la vita impossibile con continue richieste di denaro.

Giuseppe Alù, la vittima, era agli arresti domiciliari e la mattina era in affido ai servizi assistenziali. Era finito nei guai per spaccio di droga. Il padre Antonino ha raccontato al termine di una lunga giornata che il figlio era un violento. Domenica nel primo pomeriggio l’ennesima lite, culminata con la morte di Giuseppe. Il padre è stato portato in carcere ai Cavallacci di Termini Imerese alle 6 del mattino. Dovrà rispondere di omicidio volontario. La caserma dei carabinieri si trova a cinque minuti da via Trapani, la casa dove vive Antonino Alù con la famiglia. Arrivati immediatamente sul posto, i militari hanno trovato il padre ancora vicino al figlio che teneva la corda attorno al collo. Antonino Alù per ore è rimasto in silenzio in caserma in stato di choc. Poi ha raccontato tutto l’inferno quotidiano subito per anni e le violenze cui il figlio sottoponeva tutti in famiglia, anche le figliolette, soprattutto quando era ubriaco.

Anni di rancori, botte, richieste continue di denaro da parte di Giuseppe, la vittima, che non aveva mai avuto un vero lavoro, beveva e pretendeva soldi dai suoi, dal padre, in particolare, uomo stimato da tutti in paese e che viveva con lo stipendio di autista dello scuolabus comunale. Il cadavere di Giuseppe Alù è stato portato nell’obitorio del Policlicnico per l’autopsia.