Pasta “promossa” anche dal mondo dello sport: “Rimane il piatto ‘principe’ dell’alimentazione degli atleti, anche come pasto pre-competizione”. Fabio Pigozzi, presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport, rettore e professore ordinario di Medicina interna all’Università degli studi Foro italico di Roma, conferma la “rivincita” di spaghetti e penne rigate sui chili di troppo, sancita da una ricerca del dipartimento di Epidemiologia dell’Irccs Neuromed di Pozzilli, pubblicata su ‘Nutrition and Diabetes’ e che ha esaminato più di 23.000 persone reclutate in due grandi studi epidemiologici: Moli-sani e Inhes (Italian Nutrition & Health Survey) condotti da diversi anni dallo stesso dipartimento.
“La ricerca – commenta Pigozzi – dimostra ancora un volta come la dieta mediterranea abbia un ruolo strategico per il mantenimento dello stato di salute e come la pasta non abbia affatto un effetto negativo sulla forma fisica. Dipende ovviamente dalla quantità che se ne assume e dal condimento che la accompagna: è diverso il discorso per due etti di rigatoni alla pajata o un etto di spaghetti al pomodoro fresco”.