L’Università di Palermo si fa promotrice anche quest’anno di un confronto sui dialetti locali, intesi come ponti tra la modernità e la tradizione, una risposta alla globalizzazione culturale per riscoprire il fascino degli antichi gerghi depositari delle memorie collettive. Dopo l’evento dello scorso anno che ha visto protagonisti musicisti e cantautori siciliani, il 28 aprile alle ore 15.30 la biblioteca del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Complesso di Sant’Antonino (Piazza Sant’Antonino n.1), apre le porte al dialetto calabrese con la presentazione del libro “Ammasca”, una raccolta poetica, musicata e commentata che accompagna i lettori in un viaggio alla scoperta dei “quadarari di Dipignano” (Cosenza) e del loro gergo.
Gli autori, i linguisti John Trumper e Marta Maddalon, tracceranno brevemente la storia di questo gergo e illustreranno le funzioni e gli usi delle lingue speciali. I due studiosi si soffermeranno anche sull’aspetto della creatività linguistica che fa di questi esperimenti un’ulteriore possibilità offerta al repertorio italiano, senza per questo mettere in pericolo o depauperare il ruolo della lingua, ma arricchendola e rendendola semmai più potente.
Durante l’incontro anche la presentazione del libro del linguista Roberto Sottile “Il dialetto nella canzone italiana”, Aracne Editrice e l’esibizione di musicisti e gruppi come Francesco Giunta, Ezio Noto, Peppe Qbeta e Malanova. Interverrà inoltre il gruppo cosentino del Collettivo Dedalus che proporrà alcuni testi da loro musicati di Franco Araniti, poeta che da molti anni vive a Dipignano, il paese in provincia di Cosenza che è la culla dell’Ammascante, il gergo, appunto, dei calderai di Dipignano. L’evento si inserisce all’interno del ricco calendario di appuntamenti promossi dal Dottorato in “Studi letterari, filologico-linguistici e storico-culturali” diretto dalla prof.ssa Mari D’Agostino. Promotore dell’incontro e dello scambio con i linguisti e musicisti della Calabria è il prof. Roberto Sottile.