Almaviva: stop ai trasferimenti da Palermo a Rende, l’azienda li ha revocati

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Sciopero dei lavoratori Almaviva

Almaviva: stop ai trasferimenti da Palermo a Rende, l’azienda li ha revocati. I lavoratori di Almaviva Contact, impiegati nella commessa Enel scaduta a dicembre, e non assunti da Exprivia, la società che si è aggiudicata l’appalto non saranno dunque trasferiti. E’ quanto si apprende da fonti di AlmavivaContac.

Il colosso dei call center ha deciso di mantenere nella sede palermitana 136 operatori rispetto ai 98 indicati nell’intesa, siglata al ministero dello Sviluppo economico a novembre scorso, mantenendo quindi l’impegno con il governo e i sindacati. A Palermo, appena un mese fa, Almaviva Contact ha manifestato la volontà di rilanciare la sede del capoluogo siciliano, nonostante continui a registrare perdite per circa un milione di euro al mese e la sussistenza di esuberi strutturali.

“Lo stop dei trasferimenti da Palermo a Rende dei lavoratori di Almaviva Contact è una buona notizia, rappresenta un atto di responsabilità dell’azienda”, dice Eliana Puma della segreteria nazionale della Fistel Cisl. “Si tratta di una applicazione sperimentale delle clausole sociali – aggiunge – frutto di lunga trattativa con le aziende e che ha visto la mediazione del ministero dello Sviluppo economico, che si è speso per scongiurare la perdita di posti di lavoro che con il trasferimenti a Rende si sarebbe potuta verificare. Avevamo chiesto all’azienda in una nota unitaria di stopparli e farsi carico di mantenerli in servizio a Palermo. Siamo soddisfatti”.

“E’ una notizia certamente positiva. Un atto di buonsenso e responsabilità da parte dell’azienda che va nella direzione indicata dal neo presidente Antonelli qualche settimana fa a Palermo, ossia verso il rilancio del sito di Palermo”, dice Massimiliano Fiduccia, Rsu della Slc Cgil, commentando con l’AdnKronos lo stop ai trasferimenti a Rende dei lavoratori Almaviva non transitati a Exprivia.

“Le criticità restano – ammette Fiduccia – ma adesso finalmente siamo usciti da un tunnel. La revoca della procedura di trasferimento anche per gli ultimi pone la parola fine a un lungo periodo di incertezza vissuto dai lavoratori, che hanno bisogno di normalità, di riacquisire nuova fiducia”. Per Fiduccia è necessario ripartire da “un percorso di relazioni industriali”, mettendo in campo “soluzioni concrete e serie” attraverso “un confronto serrato a cui non ci siamo mai sottratti”. Ma occorre anche un ragionamento a 360 gradi. “Quella di Almaviva è la punta dell’iceberg di una crisi che investe l’intero settore del call center – conclude -, adesso più che mai è necessario che il governo metta in campo le proposte, avanzate anche dal sindacato, utili a regolamentare il settore”.