Pur di rimettere in attività un mezzo importante hanno messo mano al portafogli, si sono autotassati. E non è la prima volta per gli addetti al servizio antincendio, che, oltre a spegnere le fiamme, in questi giorni, si sono dimostrati eccellenti meccanici. E soprattutto non si sono tirati indietro di fronte alla possibilità di sborsare pochi euro, pochi spiccioli per essere operativi al cento per cento.
Cosa può fare, infatti, un operatore addetto a spegnere il fuoco se non arriva sul posto “armato” di acqua? Ovviamente nulla. In un tempo in cui i mezzi sono pochi e i fondi disponibili ancora meno, resta comunque sempre complesso riparare un guasto, a causa della normativa che ha eliminato la possibilità di avere, come accadeva in passato, un autoparco all’interno del quale i mezzi venivano aggiustati dai guasti. Oggi si deve far ricorso alle gare. E spesso ci si trova in situazioni dell’assurdo con mezzi per esempio di Gangi che devono essere portati in officina a Balestrate. Fatto per altro accaduto.
Dunque, il tempo è prezioso mai come in questo caso. Vista la situazione, allora gli operatori hanno deciso di fare tutto loro per riparare l’unico mezzo capace di trasportare oltre alla squadra di uomini antincendio anche 1.000 litri d’acqua. “Cinque giorni fa avevamo riparato sempre con pochi spicci un’altra autobotte da 3 mila litri tornata perfettamente in funzione e a pieno regime – spiega Gaetano Guarino, funzionario del Corpo forestale della Regione siciliana, responsabile del III distretto che comprende Altofonte, Belmonte Mezzagno, Misilmeri, Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi – mentre fino a ieri il mezzo della postazione Lago di Piano degli Albanesi aveva un problema alla pompa dell’acqua e ogni qual volta si metteva in funzione invece di spegnere le fiamme di un incendio bagnava i nostri operatori. Che oggi con grande senso di responsabilità ed attaccamento al lavoro hanno deciso di ripararlo”.
E’ orgoglioso Gaetano Guarino di poter parlare bene dei suoi uomini spesso additati in un certo modo dai media. “Non soltanto sono bravi addetti del Servizio Antincendio Boschivo, ma alcuni di loro sono anche bravissimi meccanici – sottolinea Guarino -. Il mezzo aggiustato sino ad oggi poteva trasportare solo gli uomini che dovevano intervenire sugli incendi. Un modulo da 1.000 litri d’acqua che non poteva essere utilizzato. Grazie a una colletta per acquistare il pezzo, abbiamo risolto il problema. Adesso oltre ad essere l’unico mezzo del Distretto a trasportare uomini, potrà anche essere utilizzato come autobotte. Voglio rimarcare che gli ASPI tengono al loro lavoro e soprattutto alla tutela del territorio. Se non si fosse intervenuti in questo modo, l’inefficienza del mezzo sarebbe durata almeno un altro mese. E noi siamo tra la gente e per la gente”, conclude Guarino.