Approvato dal governo Musumeci il disegno di legge che dovrebbe consentire di intervenire sul Dpcm Conte e adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola.
La giunta si è riunita nella tarda serata di ieri e ha dato il via libera al ddl. “Stiamo applicando in Sicilia lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione – ha spiegato il presidente della Regione Nello Musumeci -. Chi parla di ‘scontro’ con lo Stato è solo in malafede. Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”.
Nel testo del ddl, che nella sintesi finale è molto più “morbido” di quanto ipotizzato in principio, si legge tra l’altro: “Al fine di contemperare la tutela delle libertà e dei diritti fondamentali delle persone con la necessità di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-Cov2, sul territorio della Regione siciliana l’esercizio e la ripresa graduale delle attività economiche, produttive, culturali, ricreative, sportive e delle relazioni sociali è disciplinata, a tutela della salute dei cittadini, in ragione dell’andamento epidemiologico e, comunque, entro i limiti ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato”.
Il testo, composto da quattro articoli, è stato trasmesso all’Assemblea regionale per l’esame in aula. “A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge e fino alla cessazione dello stato di emergenza”, si legge nel ddl, “nei limiti dei principi e degli interessi cui si informa la legislazione statale emergenziale, alla luce del principio di sussidiarietà e al fine di meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio regionale, le attività (economiche, produttive, culturali, ricreative, sportive e delle relazioni sociali) sono disciplinate on apposita ordinanza del presidente della Regione sentito il parere obbligatorio del Comitato tecnico scientifico e a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie. E qualora a livello nazionale siano previste mitigazioni o restrizioni delle misure di contrasto alla diffusione del virus, queste possono essere recepite con ordinanza del presidente della Regione”.
Inoltre, viene istituita “una commissione di esperti quale organo tecnico consultivo della Regione siciliana; la sua composizione, la sua disciplina di funzionamento, nel rispetto delle competenze del Dipartimento regionale per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico, sono disciplinati con decreto dell’assessore alla Salute”.