La Sicilia ha di nuovo un organismo regionale che si occupa della tutela dei Beni Culturali. E’ stato ricostituito, infatti, con il decreto presidenziale 438 datato oggi, il Consiglio Regionale dei Beni Culturali. I componenti dell’ente sono stati ridotti da 54 a 15, snellendo in particolare la parte politica che da 18 rappresentanti verrà ora la sola presenza degli assessori ai Beni culturali e all’Identità siciliana e al Bilancio e dei presidenti delle relative Commissioni parlamentari dell’Ars.
Fanno, inoltre, parte del nuovo Consiglio, il presidente della Regione, un componente del Consiglio nazionale dei Beni Culturali e Ambientali (Giuliano Volpe), un esperto designato dalla Conferenza Episcopale Siciliana, un dirigente responsabile di struttura intermedia del Dipartimento regionale dei Beni culturali (Giuseppe Parello), tre docenti titolari di cattedre afferenti al settore della tutela e della valorizzazione dei Beni Culturali e dell’economia della cultura, indicati dai rettori delle Università di Palermo, Catania e Messina, (Rosalba Panvini e Giuseppe Sobbrio), un esperto indicato della Fondazione Unesco-Sicilia (Francesco Riccobono), due componenti indicati dalla Consulta Regionale degli Ordini degli Architetti (Filippo Nasca) e degli Ingegneri (Cataldo Pilato), un componente indicato del consiglio degli Ordine degli Avvocati (Ivan Chiaramonte).
L’organismo sarà poi integrato con i componenti designati dalla Conferenza Episcopale siciliana e dal Rettore dell’Università di Palermo. Rimangono invariate le competenze del Consiglio, dal fornire indicazioni sulle più importanti decisioni in materia di tutela, studio, ricerca e valorizzazione anche in relazione a proposte legislative concernenti il risanamento dei centri storici, la difesa delle coste, l’istituzione di parchi archeologici e naturali, l’organizzazione di musei e gallerie, esprime anche pareri, tra gli altri, sulle concessioni di scavi, prestiti di opere d’arte, acquisti ed interventi sui beni culturali e concessioni demaniali.
“Dopo dieci anni – sottolinea l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Carlo Vermiglio – ritorna operativo un organo consultivo tecnico strategico, uno spazio di confronto e riflessione interdisciplinare che potrà dare impulso e indirizzo a politiche culturali al passo con i tempi. In tal senso anche la norma appena entrata in vigore che consente ai concessionari dei luoghi della cultura regionale di prenotare la visita e acquistare i biglietti per via telematica va in questa direzione, aggiornando in maniera significativa aspetti cruciali della gestione del nostro patrimonio in linea con le esigenze del turismo e della fruizione contemporanea”.