Le famose arance rosse – di varietà Moro, Tarocco e Sanguinello – il meno noto fagiolo Badda di Polizzi, il carciofo spinoso di Menfi, ma anche la vacca Cinisara, la capra Girgentana, il suino Nero dei Nebrodi sono solo alcuni esempi della straordinaria biodiversità vegetale e animale che caratterizza le produzioni agricole siciliane. Un patrimonio che fa parte di quello ben più ampio presente nel bacino del Mediterraneo che, da solo, ospita il 20% della ricchezza mondiale in termini di biodiversità.
Salvare la biodiversità del Mediterraneo e far diventare tutto questo valore economico, contribuendo a preservare la qualità e la sicurezza alimentare e, nel contempo, promuovere una gestione oculata delle risorse ambientali attraverso sistemi di produzione agricola legati al territorio e al patrimonio locale culturale, facendo leva sulla nuova generazione di agricoltori ma anche su operatori, ristoratori e chef che valorizzano ed esaltano tali prodotti. Sono questi i temi al centro di una Tavola rotonda dal titolo “Promuovere le biodiversità. Fra cultura dell’alimentazione e valorizzazione commerciale. La nuova sfida per le produzioni del Mediterraneo” che si svolgerà a Palermo, il prossimo 7 ottobre, con inizio alle 11, nell’Aula Magna “Gian Pietro Ballatore” del Dipartimento DISAAF in viale delle Scienze.
L’evento intende ampliare i valori e i contenuti trasmessi dalle giornate scientifiche del Simposio Internazionale dell’Uva da tavola che si svolge a Palermo il 6 e 7 ottobre 2017 e promuovere sempre più i temi legati alla crescita qualitativa delle produzioni agroalimentari e alla loro commercializzazione.
Il Mediterraneo è culla di storia e civiltà e le biodiversità trovano nel suo ambito momenti di eccellenza produttiva unici al mondo e tali da giustificare la nascita e la realizzazione nella capitale siciliana di un evento fieristico internazionale che a partire dall’autunno 2018 potrà rappresentare in termini professionali e qualitativi l’espressione migliore di quanto i giacimenti dei territori che si affacciano sulle sue sponde riescono a produrre. Sarà un incontro tra mondi e modelli culturali diversi in un confronto economico internazionale.
“Puntiamo alla valorizzazione dell’agroalimentare italiano nel Mediterraneo, al rilancio dell’intero sistema – dalla produzione alla distribuzione e commercializzazione – e alla trasformazione dei nostri prodotti in valore economico per tutto il territorio nazionale attraverso una razionalizzazione della filiera ed un maggior coordinamento fra tutti gli attori coinvolti – spiega il presidente di Fedagromercati nazionale di Confcommercio, Valentino Di Pisa che parteciperà all’incontro del 7 ottobre -. Il convegno rappresenta un’occasione unica per porre l’attenzione su uno dei comparti più rilevanti per tutto il territorio siciliano, ed in particolare di Palermo, all’interno di una dimensione internazionale come quella del Simposio Internazionale dell’Uva. In questa cornice – aggiunge Di Pisa – il mercato all’ingrosso di Palermo svolge una funzione insostituibile come punto di raccordo e come piattaforma logistica distributiva nella catena agroalimentare. Per questo motivo, grazie al suo ruolo di primo piano, rappresenta un punto da cui partire per ripensare il settore ed il mercato stesso attraverso la realizzazione di nuove regole, nuove strutture ed una nuova professionalità da parte degli operatori”.