L’arrivo di Blutec a Termini Imerese era stato annunciato con grande enfasi dall’allora presidente della Regione Rosario Crocetta, insieme all’ex sindaco Burrafato e all’ex senatore Peppe Lumia. Nelle dichiarazioni politiche di allora, sembrava stesse per finire l’incubo della disoccupazione per i lavoratori dell’ex stabilimento Fiat. Gli arresti di oggi dei vertici Blutec riportano pericolosamente indietro le lancette del tempo.
“Siamo all’anno zero – tuona il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Termini Imerese Giuseppe Di Blasi -. Da Renzi a Di Maio tavoli tecnici e ‘gite’ in città che, fino ad oggi, hanno portato soltanto cassa integrazione e zero investimenti e lavoro. Bisogna ripartire da Fca – conclude – facendo assumere ai vertici dell’ex Fiat le proprie responsabilità nei confronti del nostro territorio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato nazionale di FdI, Carolina Varchi. “Ancora una volta la magistratura interviene laddove la politica fallisce e non è in grado di tutelare il bene comune – dichiara la Varchi -. Da tempo, infatti, l’azienda Blutec appare incapace di onorare gli impegni assunti per subentrare a Fca nello stabilimento di Termini Imerese. Il governo richiami immediatamente i vertici dell’ex Fiat alle proprie responsabilità: dopo aver socializzato le perdite e capitalizzato gli utili per anni, si restituisca ai cittadini ciò che l’azienda ha avuto per decenni dai governi italiani”.
Per l’x ministro per il Commercio con l’estero e senatore meloniano, Adolfo Urso “si tratta di uno scandalo annunciato, che avevamo denunciato con una interrogazione al Senato nel maggio scorso ma il ministro Di Maio non ci ha mai risposto”.
Urso ricorda che, prima in manifestazioni pubbliche a Termini Imerese, e, poi con una interrogazione al Senato, aveva denunciato lo scandalo nell’uso delle risorse statali, già evidente un anno fa dalla mancanza di rendiconti e investimenti. “Ora occorre andare sino in fondo nell’accertare le eventuali connivenze politiche e, nel contempo, predisporre un piano industriale alternativo. Si è perso già troppo tempo e una intera filiera produttiva rischia di essere compromessa” conclude l’esponente di Fratelli d’Italia.