Ancora una bocciatura per Crocetta, Palazzo Chigi impugna l’ennesima legge varata dall’Ars. Palazzo dei Normanni è ormai sempre più nel mirino di Roma, è la terza impugnativa del governo Renzi nei confronti della giunta guidata da Rosario Crocetta. Dopo lo stop alla normativa sugli appalti e a quella più recente sui liberi consorzi e le città metropolitane, arriva oggi dal Consiglio dei ministri l’altolà sulla disciplina delle risorse idriche.
“Numerose disposizioni contrastano con le norme statali di riforma economico sociale in materia di tutela della concorrenza e di tutela dell’ambiente, spesso di derivazione comunitaria, eccedendo in tal modo dai limiti posti alle competenze regionali dall’art. 14, primo comma, dello Statuto speciale della Regione, e violando altresi’ l’art. 117, secondo comma, lett. e) ed s), Cost., e l’art. 117, primo comma, della Costituzione”, riferisce il comunicato del governo al termine della riunione di stamane, presieduta da Pier Carlo Padoan.
Due, quindi, i punti critici, che l’esecutivo sottopone all’attenzione della Consulta. In primo luogo il favor della legge siciliana nei confronti dei gestori pubblici a discapito di quelli privati. In secondo luogo la durata della concessione. Palazzo Chigi invita la giunta dell’isola a rivedere il testo e in tal caso potrà valutare l’opportunità di riesaminare il ricorso.
Ma al di là dei tecnicismi, le bocciature a raffica di norme siciliane non hanno precedenti. E se da un lato si potrebbe pensare ad una inedita scarsa capacità dei parlamentari regionali a varare leggi in linea con i principi costituzionali, dall’altro non si può non intravedere il duello a distanza tra Renzi e Crocetta, con il primo impegnato a riservare al secondo il “trattamento Marino”.
Nonostante il governatore smentisca, Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione considerato il riferimento dei renziani sull’isola, ha attaccato ai primi di ottobre il collega di partito dicendo che “contro l’immobilismo e il conservatorismo siciliano” il Pd “combatteva con commissariamenti, impugnative, provvedimenti e qualsiasi altro strumento necessario”.
Il bis, nei confronti di Crocetta ma anche dell’Ars arriva oggi da Fabrizio Ferrandelli, considerato ultrarenziano e leader dei “Coraggiosi”, che ha consegnato ironicamente il diploma da Guinness dei primati intestato a “Rosario Crocetta, e ai 90 deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana, che non lo mandano ancora a casa, per avere approvato tre leggi, su Appalti, Province e Acqua, tutte e tre impugnate dal Governo nazionale”.
Per il deputato regionale dimessosi qualche mese fa, è venuto il momento di sciogliere l’assemblea di Palazzo Normanni e andare a nuove elezioni.