Bullismo in Sicilia, il fenomeno nell’Isola interessa il 15-18% dei giovani delle Superiori

0
212

In Sicilia, secondo i dati a disposizione dell’Ufficio scolastico regionale, la percentuale di minori vittime di bullismo e cyberbullismo si attesterebbe “tra il 15 e il 18 per cento, suddivisa in diverse fasce d’età e fino al biennio degli istituti superiori”.

La percentuale è stata resa nota da Maurizio Gentile, dell’Ufficio scolastico regionale, nel corso di un tavolo tecnico sul bullismo e sul cyberbullismo organizzato a Palazzo dei Normanni, sede dell’Ars, dal garante per l’Infanzia del Comune di Palermo Pasquale D’Andrea.

“Si tratta comunque di dati campionari che arrivano dalle scuole – ha precisato Gentile conversando con la Dire – e quindi rivelano ciò che le istituzioni scolastiche riescono a rilevare. Spesso le vittime non si fidano degli adulti e non raccontano cosa stanno subendo quindi le denunce sono soltanto la punta di un iceberg che col nostro lavoro cerchiamo di fare emergere”.

Secondo Gentile “è necessario un lavoro di sinergia interistituzionale perché la scuola, da sola, – aggiunge – non può affrontare un problema così complesso e bisogna coinvolgere anche le famiglie”. Secondo D’Andrea “l’elemento più preoccupante è la non educazione al digitale, un fattore – spiega il garante per l’Infanzia del Comune di Palermo – che preoccupa sempre di più. Le nuove generazioni di fatto – aggiunge – si stanno isolando e stanno perdendo l’aspetto relazionale”.

All’incontro hanno partecipato anche il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, e il presidente del Collegio dei questori del Parlamento regionale, Giorgio Assenza, che ha presentato un disegno di legge regionale per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo: “È un primo passo – dice Assenza -, nessuna pretesa di avere messo a punto un testo perfetto, anzi sono aperto ai suggerimenti da parte del mondo delle professioni e di chi si occupa del problema sotto diversi aspetti”. Secondo Miccichè “è necessario puntare su un lavoro educativo nei confronti dei ragazzi”.