Caccia all’Ottobre Rosso nel Mediterraneo orientale. Il titolo del romanzo di Tom Clancy si adatta perfettamente alla situazione attuale, la soglia di attenzione delle forze della Nato è alta e dalla pista di Sigonella si susseguono i decolli dei Boeing P-8A, “Poseidon” della Usa Navy, specializzati nella lotta antisom, alla ricerca di un sottomarino classe Akula della marina di Putin. L’attività intensa della marina statunitense si concentra, secondo il sito Confini e Conflitti, nel Mediterraneo orientale.
In questi giorni si è registrata un’intensa attività da parte di alcune unità navali russe. Nello specifico è stata notata la presenza di due incrociatori e di due sommergibili classe “Kilo” normalmente ormeggiati nella base siriana di Tartus. A queste unità sembra si sia aggiunto un sommergibile a propulsione nucleare classe “Akula”, molto più moderno e insidioso dei Kilo.
Si tratta di un sottomarino d’attacco a propulsione nucleare (SSN) schierato per la prima volta dalla marina sovietica nel 1986. L’Akula può anche trasportare fino a dodici missili da crociera Granat in grado di colpire bersagli a terra a tremila chilometri di distanza.