Caltanissetta: corteo per lo stop ai cantieri delle statali 640 e 121, ma la città non risponde

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Un corteo lungo le strade di Caltanissetta contro lo stop dei cantieri sulle statali 640 e 121 e contro il blocco dei pagamenti a favore delle aziende, determinati dallo stato di crisi dichiarato dal gruppo Cmc. La manifestazione ha mobilitato numerosi sindaci dei comuni nisseni e agrigentini, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone e del vescovo di Caltanissetta monsignor Mario Russutto. La città, secondo alcuni partecipanti, non ha risposto come avrebbe dovuto.

“Se prima i governi nazionale e regionale non metteranno l’Anas nelle condizioni tecnico-finanziarie di pagarci almeno un congruo anticipo sui nostri crediti pregressi, non saremo più nelle condizioni di proseguire alcuna attività o fornitura, né ai cantieri della Cmc né a qualsiasi altro committente”. Lo hanno dichiarato le imprese del Comitato creditori della Cmc in crisi all’assessore Falcone, durante l’assemblea delle aziende che avanzano oltre 50 milioni di euro dal gruppo ravennate e che hanno partecipato alla protesta con sindaci, associazioni, sindacati, commercianti e cittadini per chiedere la fine dell’isolamento di buona parte della Sicilia.

“Il gruppo Cmc, con l’autorevole mediazione di Anas – hanno spiegato le imprese a Falcone – ci ha proposto di riprendere i lavori e in cambio Anas ha assunto l’impegno di pagarci direttamente le nuove opere per non aggravare ulteriormente la nostra condizione finanziaria. Ma noi, pur apprezzando la disponibilità dell’Anas e l’accordo che ha raggiunto con la Cmc, siamo costretti a rispondere che non siamo più nelle condizioni di muovere un solo bullone, coperti come siamo dai debiti causati dal general contractor che non ci paga da un anno e mezzo. Abbiamo chiesto a Falcone di reiterare solleciti istituzionali e pressioni politiche sul governo nazionale, affinché dia ad Anas anche i mezzi per sbloccare questo impasse sul nostro pregresso. Attendiamo pertanto una convocazione dal governo nazionale per avere rassicurazioni in merito”.

“Siamo pronti a nuove azioni di queste dimensioni se non verrà raccolto questo grido d’allarme”. A dirlo Francesco De Martino (Feneal Uil), Paolo D’Anca (Filca Cisl) e Francesco Tarantino (Fillea Cgil) fra i promotori della grande manifestazione che si è svolta stamattina nel capoluogo nisseno per chiedere che ripartano i lavori di realizzazione della Caltanissetta-Agrigento. “L’opera è all’80% del suo iter – continuano De Martino, D’Anca e Tarantino – il 20% mancante sta mettendo in ginocchio il territorio. Oggi insieme ai lavoratori e alle istituzioni sono scesi in piazza anche i cittadini, segno che questa infrastruttura viene percepita come indispensabile da tutti. Basta con gli annunci, con le dichiarazioni, con le parole, servono fatti. Se il 2 marzo non ripartirà il cantiere per il raddoppio della Ss 640, porteremo nelle piazze migliaia di lavoratori edili”.