Il nuovo “capo” del Partito democratico, Davide Faraone, indicato segretario del Pd in Sicilia dalla Commissione regionale per il congresso, dopo il ritiro di Teresa Piccione dell’area Zingaretti dalle primarie, lancia l’hashtag #porteAperte e incontrerà i giornalisti sabato mattina: “Ci vediamo alle 12 nella sede del Pd, in via Bentivegna a Palermo. Vi aspetto!”, dice il senatore renziano. Intanto Teresa Piccione, che nei giorni scorsi ha annunciato il suo ritiro da “una competizione falsa e senza regole”, ha deciso di rivolgersi alla magistratura.
“Ieri sera il presidente della Commissione regionale per il Congresso, Fausto Raciti, ha illegittimamente comunicato l’elezione di Davide Faraone alla carica di segretario regionale del Partito democratico. I componenti della Commissione regionale per il congresso, Agata Teresi, Francesco Nuccio e Domenico Pirrone hanno dichiarato che la proclamazione è illegittima, in quanto di competenza dell’Assemblea regionale del Partito democratico”. A dirlo è Teresa Piccione, ormai ex candidata alla segreteria regionale del Pd che nei giorni scorsi ha annunciato il proprio ritiro dalle primarie parlando di “una competizione falsa e senza regole”.
“I tre componenti hanno chiesto anche – aggiunge Teresa Piccione vicina a Giuseppe Lupo – di verificare la sussistenza dei requisiti di candidabilità richiesti dallo Statuto, dal codice etico e dai regolamenti nazionale e regionale del Partito democratico, relativamente al candidato Faraone e a tutti i candidati della lista da lui presentata, per altro fuori termine”.
“Non ci è stata data la possibilità di leggere i nomi della lista – sostengono Nuccio, Teresi e Pirrone – e alla richiesta di averne copia per espletare i compiti di verifica sulla regolarità dei requisiti che lo Statuto e il Regolamento riservano ai componenti della Commissione regionale per il congresso, Fausto Raciti si è rifiutato di esaudire la nostra richiesta, comunicando che il candidato Davide Faraone non autorizzava a consegnarci le copie. Altro che trasparenza: è una lista segreta”.
“Questo sedicente segretario è corredato da fantasmi…”, ha affermato Teresa Piccione, esponente vicina a Franceschini e Zingaretti, che nella sede del Pd di Catania – con accanto parte i dem etnei Pippo Glorioso, Antony Barbagallo Concetta Raia, Angelo Villari e Gaetano Palumbo, assente l’ex sindaco Enzo Bianco – ha lanciato accuse sulla proclamazione a segretario del renziano Davide Faraone da parte della Commissione regionale per il congresso, dopo il ritiro della candidata dalle primarie che si sarebbero dovute tenere domenica. Ed ha ribadito i motivi del suo passo indietro: “Perché – ha detto Teresa Piccione – queste non sono le primarie del Pd, ma del partito di Renzi. Come si è visto nei fatti. Faraone ha invocato la base, che è la festa della democrazia, e invece giovedì sera a tavolino illegittimamente la commissione per il congresso ha dichiarato che era eletto Faraone. Tutto quello che era stato annunciato si è volatilizzato in mezz’ora”.
“Noi – annuncia Teresa Piccione – continueremo a fare le nostre iniziative a lavorare e stare tra i circoli iscritti difendendo il loro diritto di pronunciarsi, di discutere, di dissentire e di votare. Aspettiamo con ansia i congresso nazionale che crediamo finalmente permetterà a tutti di voltare pagina perché c’è un’enorme necessità che questo accada”.
“Totalmente illegittimo. Una commissione di sette persone con quattro voti a favore e tre voti contro ha nominato Faraone segretario regionale. Niente parola agli iscritti, niente congressi di circolo, niente congressi di federazione, niente primarie. Solo quattro amici nominano un amico segretario regionale: legittimità zero”. Lo ha detto il democratico Attilio Licciardi, dell’area dell’ex ministro Andrea Orlando, sulla nomina di Davide Faraone segretario regionale del partito in Sicilia.