Caso Arata, Miccichè davanti ai pm: “Ho ripetuto quanto detto in Antimafia”

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miccichè e salvini

“Ho ripetuto quello che ho detto in Antimafia regionale. Né una parola in più né una parola in meno di quello che ho dichiarato in Commissione all’Ars”. Lo ha detto il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè, lasciando la Procura di Palermo dove è stato ascoltato come testimone nell’ambito dell’inchiesta che vede indagati, tra gli altri, Paolo Arata, l’ex consulente della Lega ed ex deputato di Forza Italia e l’imprenditore Vito Nicastri, re dell’eolico. Miccichè è stato sentito per poco meno di due ore dal Procuratore aggiunto Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo.

Lo scorso giugno, quando venne arrestato Paolo Arata, il presidente della Commissione antimafia all’Ars Claudio Fava, convocò due assessori e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè.

L’organismo parlamentare aveva deciso di convocare Alberto Pierobon, l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, ma anche l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano, il responsabile del Territorio Toto Cordaro e, appunto, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.

Le audizioni nacquero proprio dall’inchiesta su Paolo Arata, ex consulente per l’Energia della Lega ed ex deputato di Forza Italia arrestato per intestazione fittizia, con l’aggravante di mafia, corruzione e autoriciclaggio. Le carte dell’inchiesta avevano fatto emergere l’esistenza di telefonate fra Arata e alcuni assessori regionali (non indagati, ndr) e l’antimafia ha voluto vederci chiaro. Si tratta della stessa inchiesta che ha portato in cella il capo del Genio civile di Palermo, per presunti illeciti compiuti proprio durante il precedente incarico alla Regione. (Ter/AdnKronos)