Nello stesso giorno in cui scatta il sequestro bis per Paolo Giambruno, direttore del dipartimento veterinario dell’Asp di Palermo e presidente provinciale dell’ordine dei medici veterinari, con una mossa senza precedenti la firma del direttore dell’Asp Antonio Candela spazza via l’intero ufficio veterinario dell’azienda sanitaria.
Sono 15 i medici sospesi dal servizio e per i quali è stato aperto un procedimento disciplinare: tra dirigenti, funzionari, veterinari e tecnici, sono tutti coinvolti a vario titolo nella stessa inchiesta che vede come principale indagato lo stesso Giambruno.
Per tutti, nessuno escluso, resteranno chiuse da oggi le porte degli uffici di via Onorato: sospesi Carlo Milletarì (dirigente dell’unità di Igiene urbana e lotta al randagismo), Nicasio Lodato (responsabile delle unità di Cefalù e Termini Imerese), Rosario Filippo Pistoia (responsabile dell’unità Coordinamento e servizi ispettivi), e poi ancora Pippo Giardina, Patrizia Lucia, Carmelo Murania, Giacomo Lo Monaco, Paolo Ingrassia, Carlo Josè Dispenza, Nicolò Di Bartolo, Angelo Foresta, Pietro Fazio, Rosario Aliotta, Vittorio Macaluso, Lorenzo Quartararo.
Le indagini, scattate dopo la denuncia di un medico, ruotano attorno al capo del dipartimento Paolo Giambruno (accusato di corruzione e falso in atto pubblico ma anche di contatti con un esponente mafioso di Carini) ma hanno rivelato un vero e proprio sistema di illegalità all’interno degli uffici veterinari dell’Asp, fatto di certificazioni falsificate, controlli omessi o ammorbiditi, irregolarità di varia natura.
Adesso, a distanza di un mese dalla notifica degli avvisi di garanzia, la dura presa di posizione del direttore dell’Asp. Pienamente appoggiato, peraltro, dall’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino: “I provvedimenti assunti dall’Asp 6 sono un atto doveroso nei confronti dei professionisti dell’Azienda sanitaria palermitana oggetto di inchiesta giudiziaria per gravi fatti lesivi dell’immagine della pubblica amministrazione e del servizio sanitario – dice l’assessore – Bene ha fatto il manager, perché per pochi non si macchi la credibilità del sistema”.
Intanto i veterinari sospesi, e che alla luce del procedimento disciplinare rischiano anche di perdere il posto, annunciano ricorso.