Caso Montante, Fava: “Non è invenzione giornalistica, politica e informazione parti del sistema”

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“Il sistema Montante non è un invenzione di pochi giornalisti, ma una condizione reale, un tentativo di condizionamento della macchina amministrativa e istituzionale della Regione”. Lo ha detto Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia, al termine delle due audizioni del pomeriggio all’Ars sul cosiddetto “sistema Montante”, un presunto apparato di “spionaggio” per favorire l’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante arrestato per corruzione.

“Attraverso la compiacenza di tanti, con tanti ruoli, da tanti luoghi e con tante risorse, questo sistema si è sviluppato – ha aggiunto Claudio Fava -. Non c’entra solo la politica, il punto che stiamo cercando di approfondire adesso è quello che riguarda l’informazione, ma è solo uno dei tanti aspetti. Guarderemo in controluce anche altri ruoli e competenze. Quando si parla di sistema si parla di un’architettura che dal pianterreno arriva ai piani alti dell’edificio”.

“Dall’audizione del presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia è emerso un dato curioso: la prima inchiesta che l’Ordine dei giornalisti avvia, dopo la notizia dell’inchiesta su Montante e che doveva riguardare alcuni giornalisti e i rapporti che avrebbero avuto con lui sul territorio di Caltanissetta e non solo, è un’inchiesta mai partita”, ha affermato il presidente dell’Antimafia regionale, Claudio Fava.

I commissari antimafia dell’Ars hanno ascoltato il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, e il giornalista nisseno Giuseppe Martorana. “E’ singolare – ha proseguito Fava – che l’Ordine dei giornalisti abbia affidato al consiglio di disciplina il caso che riguardava il coinvolgimento di alcuni giornalisti e che per due anni, dal settembre 2016, questo dossier sia rimasto sul tavolo del consiglio di disciplina territoriale senza che abbia avuto alcun esito. E’ curioso che per due anni tutti gli atti precostituiti dall’Ordine che indicavano alcune situazioni abbastanza imbarazzanti per alcuni giornalisti, su cui il consiglio di disciplina avrebbe dovuto interrogarsi, siano rimasti lì, in attesa di chissà cosa”.

L’antimafia regionale ha già ascoltato sul “sistema Montante” il giornalista di La Repubblica Attilio Bolzoni, i due dirigenti della Regione, Dario Cartabellotta e Vincenzo Vitale, tra i responsabili della missione della Regione siciliana all’Expo di Milano.

Mercoledì l’Antimafia regionale ascolterà in audizione, secondo quanto comunicato dall’organismo parlamentare, il giornalista e vice direttore dell’Espresso Lirio Abbate, il cui nome compare, così come quelli di altri cronisti, nell’informativa della polizia giudiziaria sui rapporti tra il mondo dell’informazione e l’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante. La commissione parlamentare sentirà anche l’ex responsabile dello sportello Sprint per l’internazionalizzazione delle imprese dell’assessorato regionale alle Attività produttive, Maria Stassi.

Inoltre, giovedì prossimo la Commissione antimafia e anticorruzione dell’Assemblea Regionale Siciliana si riunirà a Trapani, dove saranno sentiti i tre commissari straordinari del Comune di Castelvetrano, sciolto per mafia. Saranno presenti il prefetto e il questore della città, oltre che esponenti della magistratura delle procure di Trapani e Marsala. L’incontro è programmato nella sede della Prefettura di Trapani. Nell’agenda della Commissione d’inchiesta sono previste riunioni in tutti i capoluoghi dei territori siciliani. Claudio Fava, presidente della Commissione, intende rendere pubbliche, in streaming, per i giornalisti presenti nella sala stampa dell’Ars, le audizioni dell’organo da lui guidato.