Catania, evasione fiscale da 700mila euro per servizi aerotaxi a Fontanarossa

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La Guardia di Finanza di Catania ha contestato un’evasione dell’imposta sui beni di lusso per quasi 700mila euro nei confronti di compagnie aeree private operanti nell’aeroporto di Fontanarossa.

Il servizio ha riguardato 247 vettori aerei privati con sede legale in 38 paesi esteri che, dall’aprile del 2012 al dicembre del 2015, per il trasporto di 6.300 passeggeri avvenuto nel corso di 1.500 voli da e verso l’aeroporto etneo, hanno omesso di applicare l’imposta dovuta per questi servizi, riuscendo a praticare sul mercato prezzi più competitivi rispetto agli operatori in regola.

Il decreto “salva Italia” del 2011, infatti, ha istituito l’obbligo per i vettori aerei privati di applicare, nelle proprie tariffe, il pagamento di un contributo nei confronti di chi usufruisce del servizio di aerotaxi, commisurato al numero di passeggeri e alla distanza della tratta da percorrere. In particolare, la compagnia aerea, per ciascun passeggero trasportato, è responsabile dell’applicazione e del versamento di un importo pro capite pari a 100 euro, in caso di tragitto inferiore a 1.500 km, e a 200 euro per tratte superiori.

Le violazioni accertate hanno comportato anche l’irrogazione di sanzioni amministrative per oltre 200mila euro. Alcune delle compagnie aeree interessate stanno già provvedendo al versamento delle maggiori imposte accertate e delle relative sanzioni.