“Ci sono altri tre consiglieri coinvolti”, bufera sul post di un dirigente del Comune di Palermo

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Non accenna a placarsi la bufera che ha investito il Comune di Palermo. Ad alimentare polemiche e sospetti le parole del dirigente Nicola Di Bartolomeo, capo area della Riqualificazione urbana che commenta su Facebook gli arresti di due giorni fa nel corso dell’operazione “Giano bifronte”.

Nel commento ad un post sul profilo della consigliera Giulia Argiroffi, il dirigente scrive: “Penso che altri tre consiglieri comunali siano nella black list della Procura. Il tempo ci darà risposta”. Un’affermazione pesantissima che non poteva passare inosservata.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando ha preso subito le distanze dal suo dirigente. “Ho avuto notizia di questa inusuale esternazione di un dirigente comunale e ho già dato mandato al segretario generale di informarmi su quali provvedimenti ha assunto nei confronti di questa iniziativa che appare sicuramente inusuale tanto per il ruolo ricoperto dal dirigente quanto per le modalità con cui viene sviluppata. Io la considero anche un’indebita interferenza sull’azione della magistratura, ma questo sarà la Procura della repubblica a valutarlo” – ha detto Orlando.

Intanto i dodici consiglieri d’opposizione chiedono al presidente del Consiglio comunale Totò Orlando di “Riunire d’urgenza, già in settimana, il consiglio comunale e convocare il sindaco e la giunta per avviare un confronto schietto e pubblico su quanto è successo e per fare il punto sugli atti, provvedimenti e procedimenti a cui hanno partecipato i funzionari comunali indagati”.

I consiglieri Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Fabrizio Ferrandelli, Cesare Mattaliano, Alessandro Anello, Francesco Scarpinato, Igor Gelarda, Elio Ficarra, Marianna Caronia, Antonino Randazzo, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco chiedono anche di “costituire in tempi rapidi la commissione consiliare garanzia e trasparenza per avviare le opportune e necessarie iniziative di verifica e controllo e per promuovere azioni volte ad assicurare imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione; sottoporre a revisione, verifica e ritiro gli atti che riportano la firma dei dirigenti coinvolti, compresi quelli che riguardano le nuove linee del tram e il Prg; sospendere il concorso per titoli ed esami a 11 posti di dirigente tecnico; chiedere l’intervento immediato della commissione regionale antimafia, che tra i suoi compiti annovera anche quello del contrasto agli episodi di corruzione, per fare chiarezza”.