Ciccio Cascio è tornato all’Ars per tre giorni dopo l’assoluzione in Corte d’Appello

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Cascio da palazzo dei normanni a lampedusa

Ciccio Cascio è tornato all’Ars, per soli tre giorni, ma è stato reintegrato nella sua funzione di parlamentare regionale dopo l’assoluzione in secondo grado dalla Corte d’Appello di Palermo nel processo che lo vedeva imputato per corruzione.

A renderlo noto è lo stesso esponente politico, eletto la scorsa legislatura ma sospeso in seguito alla condanna in primo grado. L’assoluzione è nel merito, con la formula piena “perché il fatto non sussiste”.

Cascio era stato sospeso nell’ottobre del 2016 per effetto della legge Severino in seguito alla condanna in primo grado per corruzione. Dal giorno della lettura della sentenza di secondo grado, avvenuta il 29 novembre scorsa, la sospensione è decaduta. Con l’assoluzione, infatti, non valgono più gli effetti della legge Severino e Ciccio Cascio, quindi, torna di diritto tra i banchi dell’Assemblea regionale siciliana, così come stabilito anche da una nota firmata dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone. Contestualmente, Giuseppe Di Maggio, che era subentrato a Cascio, deve lasciare Palazzo dei Normanni.

La XVI legislatura si concluderà tra pochi giorni – l’insediamento dei nuovi parlamentari regionali è infatti previsto per il prossimo venerdì, 15 dicembre – ma per l’ex presidente di Sala d’Ercole, spiega si tratta comunque di una grossa soddisfazione.

“Sapevo di essere innocente e che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla. Ho atteso con fiducia – dice – e nella riservatezza della mia vita privata, che la magistratura svolgesse il proprio lavoro. Mi sono fatto da parte in politica e sono tornato con dedizione alla medicina. Questo periodo lontano dalla luce dei riflettori, se così si può dire, mi ha aiutato a ristabilire le priorità e oggi mi sento più forte e consapevole. Non tornerò tra i banchi dell’Ars, questa fase della mia vita per il momento si è chiusa e non voglio lasciare di nuovo il mio lavoro di medico. Lasciamo spazio a chi verrà dopo di noi, ma il riconoscimento della mia innocenza è un risultato che mi fa stare bene”.