Cicloturismo una passione che sconfina nel desiderio dell’impresa come testimonianza. Daniele Tusa ha 33 anni ed è un ciclista tesserato con la ASD Madonie, sorriso furbo e occhi limpidi di chi ama la vita. Dopo aver girato un po’ ovunque a bordo delle due ruote, ha deciso di fare il giro della Sicilia: partirà giovedì 6 aprile. Il suo punto di riferimento sarà l’Ultracycling Sicilianostop con tappe e chilometraggi ben precisi e un percorso ben definito.
“Ho quella competizione che si svolge ogni due anni come modello la prossima edizione sarà nel 2018 – spiega Daniele Tusa – e prevede il periplo di circa 1.000 km. dell’Isola, Palermo è la città di partenza ed arrivo. Parto giovedì 6 per la prima tappa Palermo – Sciacca di circa 250 km. e poi venerdì la seconda tappa Sciacca – Siracusa di 320 km., la terza venerdì Siracusa – Milazzo, compresa la scalata dell’Etna, di 290 km., infine domenica 9 aprile, quarto ed ultimo giorno, con la tappa finale Milazzo – Palermo”.
Cosa spinge un appassionato di bicicletta a compiere questa sfida? Daniele risponde con un sorriso a mezza bocca: “Dall’Etna ad Erice, dalle Madonie alla Valle del Belice, ho percorso in lungo ed in largo le malconce e trafficate strade siciliane, ma il fascino che questa Isola dalle mille facce riesce a sprigionare, mi strega e mi rapisce facendomi dimenticare fatica e dolori. Tra le tante citazioni sulla bicicletta, mi piace ricordarne una che però non viene da un ciclista bensì da un grande dell’atletica leggera. Pietro Mennea diceva: “La fatica non è mai sprecata, soffri ma sogni”.
Ormai da tempo c’è tutto un movimento che sta spingendo per fare della Sicilia, l’Isola del cicloturismo più a Sud d’Europa. La Sicilia come meta di turismo, ma anche di cicloturismo. Un’isola che ha fatto sognare e fa sognare i tanti viaggiatori che la visitano nelle varie forme. “La nostra isola non è perfetta, anzi su certe cose è proprio un disastro – sottolinea Daniela Tusa – e allora mi piace pensare, anzi sognare, che si possa cambiare anche attraverso una bicicletta, una bicicletta che porta a spasso un ciclista spensierato e scanzonato tanto per citare Didier Tronchet. Dopo l’avventura di Santiago Dreaming, un omaggio doveroso alla nostra isola. Percorrere il periplo della Sicilia con una bici da corsa in 4 tappe, in autosufficienza e senza alcun mezzo al seguito. L’obiettivo è percorrere metro per metro, come a tracciarne i contorni, tra terra e mare, questa meravigliosa Isola. Faticando ma sognando”.
La strada da battere non è poca, compresa la gran fatica per scalare l’Etna, e fatica e dolore si faranno certamente sentire. “Quando la fatica affonda prepotente i suoi artigli, quando sono in preda ad una crisi di fame, quando ho freddo e tremo come una foglia, per superare questa condizione di sottomissione – spiega Daniele Tusa – mi piace pensare che non sono più io a muovere la bici imprimendo forza sui pedali e non sono più io a tirare la catena. Come d’incanto l’inerzia della ruota sull’asfalto si inverte, improvvisamente è la bici che mi spinge avanti, sono i pedali che trasmettono potenza ai miei polpacci, è la strada che mi guida, che mi sceglie. Questa sensazione, che km. dopo km. diventa un vero e proprio stato mentale e fisico, mi aiuta a superare la salita ripida, mi permette di mantenere velocità in pianura quando il vento è contrario, e mi ritrovo a casa dopo centinaia e centinaia di chilometri, che non so neanche come ci sono arrivato”.
Daniele ha una grande energia, a spingerlo sarà la sua amata Basso, “la spaccaschiena” come la definisce, e poi via a pedalare. Non è soltanto uno sportivo, Daniele è un ciclista vero, uno di quelli che pedala per amore. Amore per la strada, per i moscerini, per il vento, per la pioggia e per lo scricchiolio della ghiaia sotto le ruote. Daniele non si accontenta di cicloturismo, parla di ultracicloturismo. “La mia passione per “l’ultracicloturismo”, così mi piace chiamarlo, nasce dal desiderio di provare emozioni e sensazioni legate sia all’ultracycling che alla voglia di visitare posti nuovi attraverso la filosofia del cicloturismo, non necessariamente per me ma sicuramente per la mia bici. Da qui l’ultracicloturismo“. Voglia di conoscere luoghi nuovi, di sperimentare, di libertà sui pedali, di fatica senza pensieri: Daniele Tusa, ottimo testimonial e risorsa fondamentale per la promozione del cicloturismo in Sicilia.