Claudio Fava è il nuovo presidente della Commissione Antimafia in Sicilia. E’ stato eletto subito dopo l’insediamento dell’organismo parlamentare con 11 voti sui 12 deputati presenti in commissione (in totale sono 15). Un voto è andato a Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd.
I componenti della Commissione Antimafia sono: Antonino De Luca e Roberta Schillaci (M5S), Rossana Cannata e Tommaso Calderone (Forza Italia), Giuseppe Lupo e Luisa Lantieri (Pd), Giorgio Assenza (Db), Carmelo Pullara (Autonomisti e popolari), Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), Gaetano Galvagno (Fdi), Nicola D’Agostino (Sicilia Futura) e Claudio Fava (gruppo Misto).
“Sono molto contento che la commissione sarà presieduta da Claudio Fava. A pochi giorni dalla commemorazione di Giovanni Falcone, è un bel segnale di come la politica sia unita nella lotta alla mafia”. Lo dice il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. “Claudio Fava – ha aggiunto – è sicuramente una personalità che conosce bene il fenomeno mafioso e della corruzione e, considerata la sua esperienza in seno alla commissione nazionale Antimafia, sarà certamente un ottimo presidente”.
Novità introdotta dal presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè: aprendo la seduta che ha incardinato il “collegato” alla Finanziaria 2018, l’esponente di Forza Italia ha chiesto e ottenuto di accantonare il verbale della seduta precedente, lungo 70 pagine, per snellire le operazioni d’Aula. “E’ un verbale di 70 pagine, non possiamo stare qui a leggerle tutte – ha detto Miccichè -. Se non ci sono obiezioni, proporrei di lasciarlo in Aula a disposizione dei deputati e, qualora non ci fossero rilievi, di approvarlo a fine seduta”. La scelta di Miccichè non ha trovato opposizione, il verbale è stato quindi approvato poco prima della chiusura della seduta.
No allo streaming in commissione
“Ogni deputato deve essere libero di votare sì o no a una legge: è questo uno dei motivi per cui non concederò lo streaming all’interno delle commissioni. Rischiamo di creare problemi”. Lo ha detto il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, intervenendo in Aula su sollecitazione del deputato Roberto Di Mauro del Movimento per le Autonomie, che ha denunciato un episodio avvenuto nei giorni scorsi mentre si discuteva di fondi destinati alle comunità alloggio.
In sostanza, secondo il racconto di Di Mauro, alcuni deputati hanno inviato foto via whatsapp di favorevoli e contrari a un emendamento del Governo regionale alla Finanziaria che riduceva le risorse in favore delle comunità.
“E’ un comportamento sleale che può creare problemi personali”, ha denunciato Di Mauro. “Mi dispiace molto quanto accaduto – ha sottolineato Miccichè -. Non so chi sia stato e non ho nessuna arma per ammonire o sanzionare, posso solo augurarmi che non accada più. Capisco che tutto deve essere in libera visione di tutti, ma non mi pare che oggi come oggi i due leader politici che stanno valutando l’ipotesi di fare un Governo lo stiano facendo in streaming. Non si può divulgare tutto al mondo intero”.
E ancora: “Questo è un momento difficile, in cui la povertà sta raggiungendo l’esasperazione, l’ho vissuto personalmente con la vicenda dei portaborse, quando vado per strada vengo aggredito perché dicono che butto i soldi dei poveri. Sappiamo tutti che non è così. Abbiate prudenza, dallo “sfottere” alla tragedia ci vuole niente: chiedo un comportamento più leale, più politico, più riservato”.