Un “Erasmus del Mediterraneo”, in grado di creare le condizioni per una maggiore integrazione culturale tra i Paesi che si affacciano sul Mare Nostrum, e’ l’auspicio del ministro degli Esteri Angelino Alfano, che oggi apre a Palermo la prima Conferenza dell’Osce, insieme ai Paesi del Nord Africa, interamente dedicata al problema dei migranti e della loro integrazione. “Dobbiamo puntare sulla sicurezza, sapendo che anche la cultura può essere una componente essenziale”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera. “Con questo incontro vogliamo sottolineare il ruolo centrale del Mediterraneo nella piùgrande questione della sicurezza in Europa. Per questo – sottolinea Alfano – la partnership con i Paesi della sponda Sud e’ indispensabile: occorre condividere piu’ informazioni, elaborare strategie comuni, coinvolgerli nei processi politici”.
Sulla Libia, “continuiamo a sostenere gli sforzi dell’inviato speciale dell’Onu, Ghassan Salame’, che ha concluso con un esito positivo la prima parte del suo piano. Occorre pero’ ancora lavorare sul tema cruciale, quello del rapporto tra potere civile e potere militare. Noi siamo favorevoli a un processo che includa l’Est”, afferma Alfano. Quanto agli sbarchi, “la cooperazione tra Italia e Libia ha prodotto un crescente contenimento dei flussi migratori illegali, grazie anche alla diminuzione del transito dal confine con il Niger. Ora stiamo lavorando per rendere stabili questi risultati”. In merito alla minaccia dei combattenti islamici di ritorno, “fin qui siamo riusciti a fare dell’Italia un Paese sicuro e solidale, salvando vite umane e tenendoci al riparo in un mondo nel quale, e’ bene ribadirlo, il rischio zero non esiste. Detto questo, il livello di allerta resta alto”, dichiara Alfano.