Contrabbando di carburante nel Ragusano, denunciate 10 persone e sequestrati circa 40 mila litri di gasolio. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Ragusa, che hanno ricostruito le attività di un gruppo che commercializzava gasolio agricolo di contrabbando.
Le fiamme gialle hanno notificato dieci avvisi di conclusione indagini e accertando una frode all’Iva e alle accise per circa 91 mila euro. I militari della Compagnia di Vittoria tra il 16 dicembre 2015 e il 3 febbraio 2016 avevano individuato e sottoposto a sequestro tre autobotti, tutte intestate alla stessa società, mentre trasportavano rilevanti quantità di carburante prive di documentazione.
E’ stato documentato un vero e proprio sistema di contrabbando di carburante che si avvaleva di due società, una per la commercializzazione, l’altra per il trasporto. L’organizzazione riusciva ad acquistare ingenti quantitativi di gasolio agricolo, provenienti da vari depositi autorizzati, per poi cederlo a soggetti non legittimati a riceverlo (in totale 25 imprese), sfruttando anche documentazione falsa.
Il sistema prevedeva il coinvolgimento di imprese effettivamente titolati alla ricezione di combustibile agevolato, i quali però acconsentivano a cedere la gran parte del carburante ai membri del gruppo indagato che ottenevano la piena disponibilità del libretto U.m.a. dei soggetti legittimati all’acquisto e che avevano un corrispondente interesse a far figurare sulla carta un alto consumo di carburante, in modo da conservare nel tempo il diritto all’acquisto agevolato, magari aumentando i quantitativi in futuro o arrivando a chiedere assegnazioni supplementari.
Nella realtà però il gasolio veniva gestito dagli indagati che, per impedire la tracciabilità del prodotto, falsificavano i documenti di accompagnamento e omettevano di compilare i previsti registri di carico e scarico, rivendendo sul mercato nero il carburante. Il meccanismo così strutturato, ha consentito l’immissione fraudolenta in consumo di 196.500 litri di prodotto il cui prezzo di vendita al litro oscillava tra 0,70 e 0,72 euro, a fronte dei 0,52 e 0,55 euro previsti per i soggetti legittimati a ricevere gasolio agricolo, garantendo però ai clienti un notevole risparmio rispetto ai prezzi del carburante acquistato nel circuito legale. Cinque dei dieci indagati dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di prodotti petroliferi.