Coronavirus: 10 impiegati positivi, Rap chiede a prefetto intervento dell’esercito

0
35
rifiuti

Dopo l’individuazione di 10 casi positivi fra i dipendenti la Rap, l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Palermo, chiede l’intervento dell’esercito per garantire la raccolta dei rifiuti a Palermo e qualsiasi altra possibile collaborazione con aziende pubbliche e private del settore per garantire la raccolta che rischia di bloccarsi a causa del contagio da coronavirus.

Dopo il contagio di un dirigente Rap l’azienda ha avviato controlli su tutto il personale e sono 10 i dipendenti positivi al tampone. Per completare lo screening di tutto il personale nonostante le convenzioni con l’Asp, con il Buccheri La Ferla e con un laboratorio di analisi privato e l’area di controllo messa in piedi nei locali della Rap, sarà necessaria almeno una settimana. Sono stati eseguiti già 180 tamponi e test sierologici.

Questo comporta un rallentamento della raccolta dei rifiuti per l’indisponibilità del personale in quarantena e di quello giornalmente sottoposto a controllo. Già adesso sono saltati i turni di raccolta in alcuni quartieri e giacciono nei cassonetti rifiuti non prelevati per una quantità compresa fra le 800 e le 1000 tonnellate. Una situazione che nell’arco di questa settimana potrà solo aggravarsi.

Il direttore ed il presidente della Rap, Li Causi e Norata, hanno scritto al Prefetto rappresentando l’allarme e chiedendo “alla luce di quanto sopra evidenziato, di comune accordo con il Sindaco di Palermo, chiediamo un autorevole intervento del Prefetto per eventuali collaborazioni, straordinarie, da parte dell’Esercito, nonché sulla opportunità ed urgenza di far ricorso ad ogni possibile coinvolgimento di altre strutture pubbliche ed aziende private, di settore, al fine di evitare e limitare la paventata emergenza igienico sanitario per insufficienza di attività operativa della Rap”.

Il presidente e il direttore dell’azienda, Giuseppe Norata e Roberto Li Causi, spiegano: “Dal momento della notizia del primo caso positivo abbiamo attivato ogni procedura necessaria per verificare lo stato di salute dei dipendenti, per garantire la loro sicurezza e quella della popolazione, fermo restando che siamo coscienti del fatto che certamente non si puo’ interrompere in alcun modo la raccolta”.