Coronavirus: a Enna morta una donna di 86 anni, a Catania un uomo di 84

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Una donna di 86 anni è morta la notte scorsa nell’ospedale Umberto I di Enna. La paziente, affetta da gravi patologie, era risultata positiva al Covid-19. Ne dà notizia l’Asp di Enna. Un uomo di 84 anni è inoltre deceduto all’ospedale Garibaldi Nesima di Catania, affetto anche lui da altre gravi patologie.

“Il presidente Musumeci è stato un profeta. Dalla ricostruzione epidemiologica dei casi, purtroppo in tutti i casi individuiamo contatti con provenienza dalle aree di contagio del nord nei 14 giorni precedenti. Ecco perché raccomandavamo maggiore cautela nel rientro in Sicilia, ed ecco perché noi chiediamo ai cittadini di rispettare le indicazioni sull’isolamento in quarantena volontaria o obbligatoria. Chi ha rispetto dei sanitari deve rispettare le regole”. Lo ha detto in una videodiretta su Facebook l’assessore della Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza.

Razza ricorda le regole: “Chiunque rientra deve informare il dipartimento di prevenzione, restare a casa per 14 giorni e quella segnalazione servirà per fare un accertamento di natura clinica o con il tampone al termine dell’isolamento. E si devono cautelare anche i familiari. Se 37 mila persone sono rientrate in Sicilia hanno avuto contatti con i familiari. Le regole di condotta sono estese anche ai familiari. Deve essere chiaro che chi è a casa non può ricevere visite”.

“La crescita del numero dei contagi è legata alla crescita dei tamponi effettuati, nel rapporto tra i tamponi effettuati e tamponi la Sicilia è ampiamente sotto il dato delle regioni del Nord. Fa anche ben speranza l’aumento costante dei ricoveri in Terapia Intensiva. Terapie ampiamente predisposte ad accogliere il picco dei contagi. Cresce il contagio nelle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina”, ha aggiunto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. “A Palermo si tratta di un Rsa in provincia di Palermo, a Messina stiamo esaminando due casi importanti – ha detto – quello legato ad una casa di riposo nella città capoluogo e quello legato all’area dei pazienti fragili del Bonino Pulejo”.