Coronavirus: Alberto Firenze commissario per gli ospedali riuniti “Sciacca-Ribera”

0
127

Alberto Firenze, 50 anni, è stato nominato dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, commissario ad acta nell’Asp di Agrigento con il compito “di provvedere in sostituzione del direttore medico di presidio degli ospedali riuniti Sciacca-Ribera, alla gestione dell’emergenza Covid-19 nel presidio ospedaliero”.

L’incarico ha una durata fino al 31 luglio prossimo con possibilità di proroga e sarà svolto a titolo gratuito “fatti salvi le diarie e i rimborsi spese per missioni e trasferte che saranno a carico dell’azienda sanitaria provinciale di Agrigento”. Dal provvedimento si evince che Firenze risponderà delle iniziative direttamente all’assessore Razza.

Proprio ieri, il direttore sanitario dell’ospedale di Sciacca Gaetano Migliazzo (che viene sostituito appunto da Firenze) aveva inviato una nota per sottolineare i dati dell’ospedale sui positivi da Coronavirus, anche in seguito al fatto che il paziente n.1 era stato registrato all’interno del presidio ospedaliero.

Nel provvedimento dell’assessore Razza si sottolinea, tra l’altro, “la significativa mancanza di un’adeguata organizzazione nell’ambito del presidio e la direzione medica che continua ad apparire caratterizzata da una gestione non in linea con le misure organizzative richieste a maggior ragione quelle eccezionali determinate dall’emergenza Covid-19”.

Inoltre, si fa riferimento anche al fatto che lo scorso 6 marzo nel presidio Giovanni Paolo II di Sciacca “si è verificato un gravissimo caso di contagio che ha riguardato personale sanitario del nosocomio, circostanza che dimostra che nonostante da oltre due settimane fosse già in essere d’emergenza da Covid-19 non sono stati adottati idonei percorsi organizzativi utili alla limitazione del contagio, condotta che in un particolare momento di emergenza rischia di destare grave e diffuso allarme psicologico permanente nel territorio e che tende a distorcere il rischio percepito e scoraggia la popolazione ad accostarsi con serenità all’ospedale”.

“Risulta per di più – si legge nel documento – che il direttore medico di presidio si e’ reso autore, in violazione delle disposizioni aziendali, di comunicazioni mediatiche all’esterno che rischiano di contribuire ad aggravare l’allarme sociale”.