Non ci sono più posti letto di terapia intensiva a Palermo e gli ospedali fanno fatica ad accogliere tutti i pazienti Covid che necessitano di cure mediche urgenti. La variante Omicron ha ormai superato il 70% in provincia, facendo schizzare verso l’alto il numero dei contagi, e negli ospedali è ormai caccia ai posti letto.
“Ieri è stata sicuramente tra le giornate peggiori da quando è scoppiata l’emergenza Covid nel marzo di due anni fa. Abbiamo il nostro reparto pieno, con pazienti tutti non vaccinati” ammette Baldo Renda, direttore dell’unità di terapia intensiva dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo. “Siamo stati costretti a trasferire i pazienti intubati all’ospedale di Partinico, perché soltanto questi due ospedali a Palermo attualmente hanno le terapie intensive Covid”.
Gli fa eco Tiziana Maniscalchi, responsabile dell’area di emergenza dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo e coordinatrice dei posti letto Covid, che nella sola giornata di giovedì ha dovuto fronteggiare l’arrivo in pronto soccorso di 70 pazienti. “La situazione è in costante evoluzione, abbiamo già attivato 250 posti Covid al ‘Cervello’ tra cardiologia, ostetricia e ginecologia, altri 30 posti saranno attivati nel reparto di medicina dell’ospedale Civico”.
Gli ospedali palermitani, dunque, sono in piena emergenza: il clou è stato raggiunto due sere fa proprio al Pronto soccorso dell’ospedale ‘Cervello’, dove ben 14 di ambulanze del 118 si sono ritrovate in coda per ore in attesa di consegnare i pazienti positivi a bordo. Medici e infermieri, con i nervi a pezzi, hanno inscenato una clamorosa protesta azionando le sirene e i lampeggianti. Così, per accogliere in area di emergenza i pazienti, sono stati montati in gran fretta tre ospedali da campo: uno proprio al ‘Cervello’, un altro al ‘Civico’ e il terzo la notte scorsa nell’ospedale di Partinico.
Ma intanto i ricoveri in queste ultime ore, sia nei reparti ordinari che nelle terapie intensive, registrano una crescita esponenziale. Lo conferma Tiziana Maniscalchi: “I numeri sono in forte ascesa, la situazione è abbastanza critica e molti pazienti sono in ventilazione assistita”. E Vincenzo Provenzano, direttore medico del Covid hospital di Partinico, lancia un appello drammatico: “Serve un lockdown di 15-20 giorni. Chiudiamo tutto per bloccare questa marea montante omicida. Tra un paio di settimane, quando arriverà il picco dei contagi dopo le festività natalizie, rischiamo di trovarci davanti a una catastrofe. Qui non ci sono più posti, stiamo riempiendo tutto, arrivano da ogni parte”.
Infine, si sta valutando la possibilità che le Usca siano a supporto dei pronto soccorso in questa situazione di grande emergenza. Lunedì mattina ci dovrebbe essere un vertice con l’assessore regionale alla salute Ruggero Razza.