“Sicuramente vi mancherò”, con queste parole Il governatore uscente Rosario Crocetta, con al fianco la sua fedele vice presidente Mariella Lo Bello, ha iniziato l’incontro coi giornalisti per annunciare il suo ritiro e di conseguenza fare spazio al rettore di Palermo Fabrizio Micari, candidato governatore del centrosinistra.
“Da solo ero dato al 24% e quindi non ero bruciato, tutt’altro. Da solo io avrei avuto più voti di tutta la coalizione, lo dicono anche i sondaggi. Molti mi invitavano a proseguire. Ma il mio è un gesto di responsabilità”, ha aggiunto, “molti riconoscono che sono tra i pochi responsabili e lo sto dimostrando ulteriormente. “Da ieri sera ho ricevuto tantissimi messaggi di stima e di approvazione – ha detto -. C’erano sondaggi che ci davano più forti con la mia candidatura. Per me sono stati cinque anni di sacrifici”, per questo “oggi è il giorno della liberazione”, ha precisato Crocetta.
“Ho provato un’amarezza tutta palermitana – ha aggiunto Crocetta -. La cosa più spaventosa sono stati questi cinque anni di muro di gomma attorno da una parte delle istituzioni palermitane, che pensano di essere la Sicilia e che pensano di essere tutta Palermo. Ma non è così”. Crocetta non ha pronunciato il nome ma è chiaro il riferimento al sindaco Leoluca Orlando, il vero regista dell’operazione Micari candidato per il centrosinistra; quello che alla fine ha scelto il nome del candidato della coalizione.
“I gruppi dirigenti di Palermo dei partiti sono sempre gli stessi e come mai non sono mai candidabili alla presidenza della Regione?”, ha proseguito Crocetta. “Il sindaco a Palermo lo fa Orlando ab aeterno. Quando esce fuori dalla città ha difficoltà, come quando si candidò con la sua lista e non raggiunse il 5%. Pensa di vincere nella sua città come sindaco e pensa di vincere le regionali, è una bella ossessione”.
“Dal primo giorno ho subito muri di gomma: si chiedano molti perché – ha aggiunto Crocetta – ho cambiato 57 assessori in cinque anni. I miei primi assessori, quelli che io ho voluto, erano di grande livello… costole sottratte al sogno di una nuova Sicilia. A dirla tutta sono stato io a creare il primo vero modello civico. Vi confesso che al primo rimpasto volevo andarmene via, dimettermi e continuare da solo. Ho subito un clima di rissa continua – ha poi proseguito in riferimento ai rapporti tormentati con la coalizione e il Pd – che non ho creato io. E poi sono stato io a creare il primo vero modello civico…”. Insomma, “per essere chiari, per me oggi è un giorno di liberazione personale dopo 5 anni di sacrifici e violenze terribili al mio modo di intendere la politica. Continuerò il mio progetto”.