Manifestazione dei militanti dei centri sociali davanti al negozio Benetton di via Ruggero Settimo a Palermo, per protestare contro gli imprenditori veneti e i politici dei vari schieramenti che hanno organizzato e concesso la manutenzione della rete autostradale italiana.
In una nota i manifestanti hanno scritto: “il crollo del ponte Morandi a Genova, con le sue 43 vittime ci riporta davanti agli occhi, il modo in cui i grossi imprenditori italiani con la complicità dello Stato centrale hanno gestito e gestiscono la cosa pubblica: come un comitato dell’intrallazzo dove le vite delle persone valgono meno di niente, dove conta solo il profitto! Come riportato dai giornali, la gestione delle autostrade italiane è stata concessa dallo Stato alla famiglia Benetton che è la principale azionista della società Autostrade per l’Italia. Sono loro, dunque, che hanno la responsabilità di questa strage, insieme a tutti i politici che ne hanno favorito gli affari”.
Giorgio Martinico, portavoce dei Centri Sociali di Palermo, ha detto: “questa tragedia non è la prima e che non sarà nemmeno l’ultima. Assistiamo, infatti, ad una gestione della cosa pubblica dove ha più importanza la costruzione di grandi opere inutili, rispetto alla manutenzione e al potenziamento delle infrastrutture esistenti. Una gestione che impone, anche qui in Sicilia, il pagamento del pedaggio autostradale al Consorzio per le Autostrade Siciliane. Un pedaggio che garantisce alla Regione incassi milionari. Soldi che non vengono utilizzati in investimenti per la messa in sicurezza delle nostre strade. In questo meccanismo perverso a pagarne le conseguenze sono sempre i più deboli, famiglie e persone che lavoravano o che stavano andando in ferie dopo un anno passato a faticare, sensazione che i politici e gli affaristi senza scrupoli non hanno mai provato”.