Alla ricerca di Dio con razionalità: l’itinerario esistenziale di Gonzalo Alvarez Garcia

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Spagnolo di nascita e italiano d’adozione, Gonzalo Alvarez Garcia, oggi novantenne, ha partecipato nella sede della Società Siciliana per l’Amicizia tra i Popoli ad un incontro-dibattito. Il punto di partenza il suo libro “Dios a la vista!”

(di pippo la barba) Alla ricerca di Dio, ma con razionalità. Lscrittore Gonzalo Alvarez Garcia ripercorre il suo itinerario esistenziale: dall’abiura del fideismo cattolico al percorso verso la laicità. Il punto di partenza del dibattito, nella sede della Società Siciliana per l’Amicizia tra i Popoli, è stato il libro dello stesso Alvarez “Dios a la vista!”, pubblicato nel 2013 (Edizioni Pungitopo). 

Spagnolo di nascita e italiano d’adozione, Gonzalo Alvarez Garcia, oggi novantenne, seguì da giovane in Spagna la via del sacerdozio e in tale veste lo conobbe negli anni Cinquanta a Palermo Leonardo Sciascia, quando era rettore della chiesa di Santa Maria de Soledad. Sciascia lo ammirava moltissimo per la sua profonda cultura e, avendo un amore viscerale per la Spagna, gli chiedeva di aiutarlo nell’apprendimento della lingua spagnola.

Pur provvisto di un consistente armamentario di conoscenze teologiche classiche basate su una solida bibliografia e “citazioni scolastiche”, Alvarez capì ben presto che le risposte alle sue domande fondamentali non potevano venirgli dall’erudizione. Le cercò quindi nella vita, nella “mescolanza” con gli altri. “E poiché – sostiene – l’umanità non sa vivere senza Dio, forse un giorno o l’altro, avremo una teologia laica”.

Per Gonzalo l’antesignano di questa “teologia laica” è Benedetto Spinoza. Spinoza, secondo Alvarez, fu il primo esempio di ribellione al dogmatismo dottrinale. Formatosi nella comunità ebraica, fu scomunicato dagli stessi ebrei perché ritenuto un eretico e avversato ferocemente dai cristiani per un periodo lunghissimo, sino a un secolo dopo la sua morte. “Eppure – afferma lo scrittore – la filosofia di Spinoza è dominata dall’idea di Dio, e, paradossalmente gli ortodossi lo accusarono di ateismo”.

Interessante è il capitolo del libro in cui Alvarez parla dell’influenza dell’Islam sulla cultura cristiana. La civiltà occidentale, secondo lui, ha le sue radici nell’Africa. “Gli antenati degli attuali migranti verso l’Europa – afferma – ci hanno portato la filosofia aristotelica, la fisica, la matematica e anche i saperi umanistici. Sul piano etico e razionale la tolleranza, la fiducia nella ragione, l’attitudine a dissentire  dal pensiero dominante”. Quindi, conclude Gonzalo, non si può parlare di una civiltà occidentale contrapposta all’Islam, perché, nonostante la presenza di frange estreme deviate,  l’Occidente Cristiano è permeato della cultura islamica.