Scatta da oggi la zona arancione in Sicilia e sale sia la curva dei contagi che la tensione tra i commercianti che minacciano di chiudere per sempre le loro attività “causa Covid”.
Sono 1.423 (cento in più rispetto a ieri) i nuovi positivi rilevati oggi, su 9.525 tamponi effettuati e 34 i decessi. Sostanzialmente stabili, a parte un lieve incremento, i ricoveri ordinari e quelli in terapia intensiva, rispettivamente 1.157 e 159. L’aumento dei casi è tuttavia collegato anche alla crescita del numero di tamponi, che sfiorano ormai i diecimila al giorno e che sono destinati ad aumentare ulteriormente.
Test rapidi per il Covid 19 saranno infatti effettuati nei prossimi giorni a chi ne farà richiesta nei drive-in delle maggiori città siciliane. Dopo l’esperienza delle isole minori e della Fiera del Mediterraneo a Palermo, prosegue così la campagna di monitoraggio sulla popolazione della Sicilia promossa dall’assessorato regionale alla Salute, su suggerimento del Comitato tecnico scientifico, in collaborazione con le Asp, con Anci Sicilia e le amministrazioni locali.
Domani e domenica in oltre 20 centri (con popolazione superiore ai 30mila abitanti) verranno allestiti circa 30 drive-in. Nei prossimi giorni si aggiungeranno altre città e saranno presentate altre modalità di accesso alla campagna per lo screening gratuito.
Intanto da oggi nella regione sono scattate le restrizioni previste dall’ultimo provvedimento del governo Conte che ha inserito la Sicilia nell’area arancione. Limiti che riguardano gli spostamenti verso altre regioni e anche tra i comuni, se non per precisi e giustificati motivi, ma soprattutto la chiusura di bar e ristoranti a eccezione della vendita per asporto e a domicilio.
Numerosi commercianti minacciano di chiudere per sempre i loro esercizi. Non a caso un centinaio di loro hanno manifestato nel pomeriggio a Palermo in piazza Indipendenza, davanti Palazzo Orleans, contro la decisione del governo nazionale peraltro duramente contestata anche dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore alla Salute Razza.
“Basta con questi provvedimenti, siamo disperati, chiediamo ai palermitani di unirsi alla nostra lotta”. hanno gridato i manifestanti che si sono poi spostati, percorrendo corso Calatafimi, su viale Regione siciliana, il principale asse di ingresso alla città.