Donna uccide il padre anziano a Carini: stava sempre al computer, i rimproveri, le liti e le coltellate

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Stava sempre davanti al pc e riceveva continui rimproveri da padre. Sarebbero queste le cause scatenanti che hanno trasformato la nuova lite scoppiata nel pomeriggio in tragedia. L’omicidio a Carini, a pochi chilometri da Palermo, in una abitazione di corso Garibaldi, dove Francesco Bologna, di 71 anni, è stato accoltellato dalla figlia Stefania di 38 anni, affetta da problemi psichici. La donna avrebbe colpito al petto il genitore pensionato con un coltello da cucina.

In casa, a Carini, c’era anche la madre che ha chiamato i immediatamente sanitari del 118 che hanno soltanto potuto constatare il decesso. L’anziano marito è morto sul colpo. Sul posto sono arrivati i carabinieri. La donna è stata condotta nella caserma di carini dove si trova in stato di fermo. L’indagine è coordinata dal pm Piero Padova. 

“Ho saputo dai vigili urbani la famiglia si è trasferita da poco a Carini. Arrivano da Palermo. Purtroppo come capita spesso vengono a Carini perché trovano case con affitti convenienti. Ma per i servizi sociali comunali è difficile riuscire a monitorare queste situazioni che sono molto diffuse”, ha detto il sindaco di Carini Giovì Monteleone commentando la tragedia familiare.

“Purtroppo le situazioni di disagio – ha aggiunto il sindaco – non possono essere controllate tutte. Carini è un paese dove molti arrivano dal capoluogo e spesso sono in condizioni di profonda indigenza. Il mio comune in questi anni è stato trasformato in un paese dormitorio. Sto cercando di invertire questa tendenza. Ma non è semplice”.

“Litigavano continuamente. Spesso sentivamo le urla”, dice un vicino di casa della donna descrivendo il clima teso che c’era in famiglia. La donna, dopo aver ucciso il padre si sarebbe affacciata al balcone chiamando i vicini.

Aveva manifestato tutto il suo malessere ieri sera ad un parente Stefania Bologna. “Sono triste e ce l’ho con i miei genitori – aveva detto – Non mi lasciano mai in pace”. La famiglia Bologna era composta dal padre dalla madre e da tre figli, due femmine e un maschio. Solo Stefania viveva in casa con i genitori.

Prima di andare a Carini la famiglia viveva allo Zen, poi si era trasferita nelle case popolari, ma qui Stefania aveva tentato il suicidio gettandosi dal balcone. Da qui la decisione di andare a Carini, in via Garibaldi al civico 155. Il padre rimproverava la figlia di non fare nulla e di stare troppo tempo davanti al computer. (g.r. – Foto Italpress)