“Lavoriamo perché ci sia una coalizione larga. Ma, come si sa, i fidanzamenti si fanno in due. Se uno dei due non vuole e l’altro lo pretende, allora diventa violenza”, ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura ed esponente di peso del Pd siciliano Antonello Cracolici, dopo le dichiarazioni del segretario nazionale del Partito democratico Matteo Renzi che ieri a Palermo ha invitato il partito locale a trovare una coalizione larga e un candidato per le regionali siciliane, senza diktat da Roma.
E tra i nodi ancora da sciogliere, il principale riguarda il leader di Ap Angelino Alfano, conteso tra il centrosinistra e Forza Italia. “Prendo atto che c’è anche tra di loro una discussione – ha proseguito Cracolici -. Stiamo sostenendo lo stesso governo a Roma, hanno sostenuto con noi il governo regionale nell’ultimo anno e mezzo, e sono stati nella coalizione a Palermo. Ho qualche dubbio che possano fare cose diverse. Ma nel rapporto con Alfano, credo che la vicenda sia prevalentemente di ordine nazionale. Stiamo votando per la Sicilia, e caricare sul voto siciliano anche dinamiche nazionali, rispetto a una legge elettorale che non sappiamo come sarà e se si farà, mi pare più che altro preveggenza che realismo politico”.
Per Cracolici occorre capire “se ci sono le condizioni per una coalizione in grado di sostenere insieme lo stesso candidato presidente. Il nome va deciso assieme, ma il tema non è qual è il candidato da cui poi far scaturire la coalizione: se sciogliamo il nodo della coalizione, il nome verrà da sé”. E anche se il tempo stringe e al voto mancano meno di tre mesi, Cracolici si dice sereno: “Troverete sulla scheda elettorale un candidato presidente con accanto il simbolo, almeno del Pd. Stavolta il simbolo non mi pare in discussione”. (AGI)