Vincenzo Figuccia, il “ribelle” palermitano di Forza Italia, contro Gianfranco Miccichè; ma non questa è una novità. Il giovane deputato regionale azzurro, in pieno agosto, mentre l’Ars è chiusa per le vacanze estive, ha convocato una conferenza stampa su “Turismo, Cultura e Identità, un nuovo programma per il governo della Sicilia. Forza Italia c’è” alla quale aveva invitato quello che ormai da settimane è il suo obiettivo numero uno, proprio il commissario di Forza Italia in Sicilia. Che ovviamente ha declinato l’invito. Conferenza stampa dalla quale hanno preso le distanze immediatamente sia il capo gruppo all’Ars Marco Falcone che il vice commissario di Forza Italia in Sicilia Francesco Scoma.
“La conferenza non è stata organizzata né dal partito né tanto meno dal gruppo parlamentare azzurro. Conferenze e tematiche di questo tipo meritano ben altro approfondimento e coinvolgimento. Per tale ragione penso che l’onorevole Figuccia avrebbe fatto bene a rinviare l’appuntamento ad altra data”, ha tenuto a precisare Marco Falcone.
Ma Figuccia è andato avanti e alla conferenza stampa per parlare in sostanza delle elezioni del 5 novembre in Sicilia si è messo la fianco il senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti. “I siciliani vogliono unità e un’alternativa seria al disastro degli ultimi anni del governo Crocetta – ha spiegato Figuccia -. Il centrodestra unito in Italia è l’unica vera alternativa per tornare a vincere e non consegnare la Sicilia prima e il Paese poi al Movimento 5 Stelle che ha regalato solo disgrazie e la cui arroganza è stata punita alle amministrative di Palermo”.
“Chi coordina il partito deve ascoltare cosa dice la gente – ha detto Figiuccia -. Se Miccichè vuole fare questo bagno d’umiltà, ben venga. Altrimenti Berlusconi lo tolga dalle strade della politica siciliana e crei le condizioni, con gli altri partiti, per vincere. Musumeci è un candidato credibile, ma continuiamo a confrontarci nelle prossime ore per trovare la necessaria sintesi”, ha osservato Vincenzo Figuccia. “Forza Italia a Palermo ha avuto l’8 per cento. Dove sono finiti i nostri elettori? La gente ha fame – ha proseguito – noi dobbiamo dare le risposte. Se i nostri elettori vogliono l’unità del centrodestra, dobbiamo ascoltarli. Nella nostra cultura non c’è la logica della rottamazione che appartiene ad altri. Forza Italia può contribuire ancora dentro una coalizione ma da sola non è in grado di vincere”.
Nei prossimi giorni il parlamentare azzurro sentirà il presidente Berlusconi. “E’ il primo che vuole l’unità, sa che solo così si può vincere”. Ma Figuccia ha annunciato di “voler seppellire l’ascia di guerra” in nome di un’esperienza di “unità che vada oltre i litigi e i giochi di bottega che appartengono a vecchie ruggini del passato”. Anche perché la Sicilia ha bisogno di “provvedimenti choc, fiscalità di vantaggio, turismo sostenibile” perché il “dramma peggiore è che i giovani hanno perso la speranza di cercare un lavoro. Davanti a questo disastro alcuni esponenti del vecchio centrodestra continuano a litigare”.
“”I siciliani vogliono l’unità del centrodestra. Purtroppo per colpa di qualcuno manca. L’unita’ è condivisa da Berlusconi, Cesa, Meloni, Salvini. Abbiamo visto che il centrodestra dove è unito vince. Dobbiamo andare uniti – ha concluso Figuccia – e alla politica della rabbia dobbiamo contrapporre una politica di progetto”. E il suo appoggio a Nello Musumeci, già da mesi in campagna elettorale con l’appoggio di Fratelli d’Italia? “Nel suo programma ho trovato buone idee, anche di rottura, d’altra parte Musumeci ha ben governato quando era presidente della provincia di Catania”.
“Micciché assente oggi? Bisognerebbe interpellare lui – ha tagliato corto Figuccia -. Evita il confronto e non ha interesse a fare la coalizione, trincerandosi dietro ad Alfano e alla sua mancata scelta. -. Ho cercato fino all’ultimo di fare quello che mi hanno chiesto i leader nazionali. Non voglio fare polemiche ma cercare l’unità. C’è una spaccatura tra il vecchio centrodestra che ha governato la Sicilia, che vive di nostalgie legate a un passato che non c’è più, e quello nuovo, dinamico, che ha tante idee. L’unica speranza è andare tutti insieme, se no rischiamo di consegnare la Sicilia ai Cinque stelle e non possiamo permettercelo”, ha sottolineato Figuccia che si è chiesto. “Ripetere il disastro di cinque anni fa a chi gioverebbe?”.
“E’ un’epoca di unione necessaria. Non è più il tempo dei protagonismi. La coerenza interna non può prescindere dalla concertazione. Il centrodestra per sua natura è portato all’accordo che nasce dalla trasparenza degli intenti. Il centro vuole unire e moderare. Vogliamo fare il nostro lavoro in questo senso”, ha detto Ester Bonafede, ex vicesegretario dell’Udc ed ex assessore del Governo Crocetta, durante una conferenza stampa organizzata da Figuccia. “Il mio periodo di permanenza nel governo mi ha fatto capire che la nostra dirigenza è di altissimo livello e ci sono anche gli strumenti finanziari per lo sviluppo – ha proseguito – Bisogna mettere al comando della Regione le persone giuste”.
Non si è fatta attendere in serata la replica di Miccichè che ha affermato: “Figuccia è un pazzo che parla a vanvera. Sta facendo una battaglia contro di me, ha deciso che non mi deve più fare vivere. Vuole essere rieletto all’Assemblea regionale siciliana e per farlo ha bisogno di diventare famoso. Mi stupisco di come i giornali possano dedicargli intere pagine, Indro Montanelli non lo avrebbe neppure considerato e invece oggi… Almeno fatevi pagare per la pubblicità che gli fate”, è la stoccata del leader azzurro Gianfranco Micciché, dopo giorni di silenzio. “Figuccia? Non lo considero neppure”, ha aggiunto Miccichè, precisando che la posizione del forzista è isolata. “Il gruppo parlamentare all’Ars è unitissimo e farà quello che dicono Berlusconi e Miccichè Parlare di lui? E’ come se in un festival della letteratura si parlasse di Gianfranco Micciché scrittore. Non esiste”.