Elezioni regionali, Totò Cardinale stoppa Crocetta e sulle primarie dice: “Siamo fuori tempo massimo”

0
223

Le primarie? “Fuori tempo massimo”. La ricandidatura del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta? “Non c’è, almeno dentro la coalizione di centrosinistra”. Certo, il governatore ha tutto il diritto di voler scendere in campo alle regionali d’autunno “ma con una sua lista”.

Salvatore Cardinale, leader di Sicilia Futura, ribadisce la posizione del movimento. La parola d’ordine è “discontinuità” rispetto all’esperienza di governo targata Crocetta. “Prima di parlare di poltrone e candidati – dice all’AdnKronos – dobbiamo mettere a punto un programma preciso di cose da fare per risolvere le emergenze dell’Isola. E su questo siamo già a buon punto, abbiamo insediato una commissione presieduta dall’ex deputato Rino La Placa”.

Un gruppo ristretto di tecnici che lavorerà al pacchetto di misure e iniziative su cui chiedere il voto ai siciliani. “Attorno a questo programma – spiega ancora Cardinale – bisogna verificare la disponibilità della coalizione che deve essere quanto più larga possibile”. Solo dopo aver messo a punto cose da fare e squadra si potrà ragionare di candidato governatore. A patto, però, che non sia “un uomo solo al comando ma un primus inter pares”.

A ribadirlo al segretario siciliano dei dem, Fausto Raciti, è stato Nicola D’Agostino, segretario regionale di Sicilia Futura e deputato all’Assemblea regionale siciliana. Nei giorni scorsi durante una conferenza stampa convocata nella sede del Megafono a Palermo, Crocetta ha rotto gli indugi e ufficializzato una volontà che da tempo nota. Alle elezioni d’autunno lui sarà candidato. “Sono il candidato legittimo – ha detto incontrando i cronisti – e sono pronto a sfidare quanti vorranno candidarsi alle primarie, purché siano con regole certe e vere e non primarie truffa”.

Ma la strada delle primarie, invocata tra i primi dal sottosegretario alla Salute, il renziano Davide Faraone, non è per Cardinale praticabile. “Arrivano fuori tempo massimo – dice -, quando noi abbiamo chiesto primarie di coalizione nessuno le ha volute, ora parlarne mi sembra un diversivo tattico. Non c’è più tempo, perché occorre arrivare a settembre con le liste pronte”.

Né, d’altra parte, per il leader di Sicilia Futura la candidatura di Crocetta è all’ordine del giorno. “Credo sia arrivata, largamente condivisa da parte della coalizione di centrosinistra, la richiesta di una forte discontinuità rispetto all’esperienza dei cinque anni appena trascorsi”. Una discontinuità che per Cardinale è “indispensabile per poter vincere le prossime elezioni”.

“Se Crocetta si candiderà – prosegue – lo farà fuori dalla coalizione, con una sua lista ed è legittimo che lo faccia se vuole”. Ma la discesa in campo del governatore non produrrà “nessuna spaccatura” del fronte perché “Sicilia Futura, la lista dei territori di Orlando, la sinistra, i centristi e Alternativa popolare dicono no a Crocetta, così come tre quarti del Pd. Ne abbiamo lungamente discusso e siamo arrivati a posizioni chiare e decisioni ormai irrevocabili. Né penso che la coalizione soffrirà di un’eventuale candidatura del presidente”.

Il modello da esportare, allora, è quello vincente a Palermo. “Una coalizione larga con un centrosinistra bilanciato” assicura. Il M5s è già in campo con il suo candidato presidente, Giancarlo Cancelleri. “Non mi impensieriscono – conclude Cardinale -, girando per la Sicilia non registro nei loro confronti un grande appeal”.